La plaza ganadera de Puente San Bernabé è la più grande fiera degli animali dello Stato del Messico, e raccoglie ogni settimana oltre 5000 tra bovini, ovini, equini e suini e oltre 10000 umani.
Si tratta di una fiera tradizionale, come si usava anche in Italia qualche decennio fa, e che ora nel nostro paese si può vedere quasi solo in qualche sagra.
A San Bernabé invece ogni lunedì si pratica un commercio su piccola scala che coinvolge pochi animali alla volta, che passano di mano dopo contrattazione e pagamento in contanti. Per chi non si fida, è disponibile anche una bilancia.
Il mercato appartiene a un Ejido, cioè ad una delle tante comunità rurali nate dalla redistribuzione dei latifondi dopo la rivoluzione del 1910. L’ Ejido riceve da ogni venditore 15 pesos (poco meno di un euro) e fornisce la certificazione che gli animali sono stati venduti lì e non al mercato nero. E’ anche presente un veterinario dell’Università che controlla lo stato di salute degli animali.
La fiera del bestiame è naturalmente circondato da un altro mercato, allegro, rumoroso e colorato, dove si vende un po di tutto (vedi la gallery dell’autore): tacos, spremute di agrumi, utensili, pezzi di ricambio recuperati da vecchie macchine, vestiti, selleria, e foglie di cactus.
Qui il paesaggio è verde e collinare, e solo il caldo ci ricorda che non siamo in Europa. Qui non ci sono i cactus dei film western, ma si vendono invece le foglie di nopal, uno dei più tipici ingredienti della cucina messicana. Ma questa è un’altra storia e verrà raccontata un’altra volta.
Alla fiera di San Bernabé nel cuore del Messico [blogo-gallery id=”157331″ photo=”1-8″ layout=”slider”]
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