
A man walks on the lake bed of Shaver lake which is at only 30 percent capacity as a severe drought continues to affect California on September 23, 2014. California is in the grip of its third year of severe drought, the worst in decades, threatening to drain underground aquifers and leaving the taps of some 40 million people to run dry. The state's drought affected Central Valley, is the considered the richest food-producing region in the world, where much of America's fresh fruits, nuts and vegetables being grown there. AFP PHOTO/Mark RALSTON (Photo credit should read MARK RALSTON/AFP/Getty Images)
San Francisco è nella morsa della siccità: gennaio non ha portato una goccia di pioggia per la prima volta in 165 anni. Il National Weather Service ha sottolineato che anche a Santa Cruz si è registrato gennaio senza pioggia per la prima volta dal 1893. Solitamente a Santa Cruz piove a gennaio. Nell’area della Baia di San Francisco e in California, complessivamente si è avuto un mese di gennaio secco e insolitamente caldo mentre dicembre ha portato pioggia a nord e a sud della California.
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Anche la neve, che di solito fornisce un terzo dell’acqua necessaria alla California è caduta meno de solito. Fa sapere il Dipartimento delle Risorse Idriche della California che sulle montagne della Sierra Nevada è caduto appena un quarto della neve solitamente attesa. Il deflusso del manto nevoso è fondamentale per l’approvvigionamento idrico della California. Il processo di rilascio va a integrare l’acqua nei serbatoi artificiali durante il periodo più caldo dell’anno ma il prezioso liquido di questi serbatoi è stato già consumato ed è ben al di sotto dei livelli storici per questo periodo dell’anno. Lo Shasta Lake, il più grande serbatoio dello Stato è pieno al 66 per cento, mentre il lago Oroville, il secondo del paese è pieno al 62 per cento.
La siccità peraltro colpisce anche la produzione di energia: meno acqua disponibile per generare energia idroelettrica e perciò il gas naturale (scisto e dunque fraking) e rinnovabili sono chiamate a dare una mano.
A pagarne però maggiorente le conseguenze è l’agricoltura, i cui costi diretti ammontano a 1,5 miliardi di dollari, ovvero una perdita di 1 miliardo di dollari più 500 milioni di dollari per il pompaggio supplementare dell’acqua e questa perdita al netto delle entrate è pari al circa il 3 per cento del valore agricolo totale dello Stato. La siccità è costata alla California 2,2 miliardi di dollari per tutto il 2014 con la perdita di 17.100 posti di lavoro stagionali; 428 mila ettari (pari al 5 per cento) delle terre coltivate nella Central Valley, Central Coast e Southern California. I prezzi alimentari al consumo saranno in gran parte inalterati. L’aumento dei prezzi al supermercato di alto valore colture California come noci, uva da vino e latticini sono guidati più dalla domanda del mercato che dalla siccità. Le previsioni dicono che la siccità in California è destinata a proseguire per il 2015 a prescindere dalle condizioni di El Niño.