
Indian people sit on a boat on a flooded road in Ghatal, some 95 kms south of Kolkata, on August 4, 2015. Floods from days of torrential rain have now claimed at least 180 lives in India with one million people sheltering in relief camps after fleeing surging waters, officials said August 4. Rivers have burst their banks, hitting thousands of villages in parts of West Bengal as well as northeastern Manipur state, where roads and bridges have been cut and communications were patchy. AFP PHOTO (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
In India, Birmania, Pakistan e negli altri Paesi centro-asiatici proseguono le inondazioni causate dalle forti piogge monsoniche degli ultimi giorni. L’India è il Paese maggiormente colpito dagli allagamenti e ha già pagato un tributo di 180 vittime alla violenza dei monsoni. Circa un milione 200mila persone sono rimaste senza casa e vivono in campi o alloggiamenti di fortuna.
Si tratta di fenomeni che avvengono annualmente in Asia, ma il 2015 si sta rivelando particolarmente piovoso, con conseguenti allagamenti e frane che hanno isolato molte zone costringendo migliaia di persone ad abbandonare le loro abitazioni. In molte zone interne l’accesso è letteralmente impossibile per le squadre di terra e, a causa del terreno impervio e delle condizioni meteo proibitive, anche il recupero con gli elicotteri diventa estremamente complesso.
Le Nazioni Unite stanno seguendo con apprensione l’evolversi della situazione, anche in Birmania, dove il bilancio dei morti, attualmente fermo a 46, potrebbe essere superiore a quanto è stato inizialmente stimato.
Via | Aska