
TO GO WITH AFP STORY BY ELLA IDE Plastic and asbestos are left strewn on the sides of an agriculture field near Orta di Atella, southern Italy, on November 14, 2013. Orta di Atella is one of the villages inside the "Terra dei Fuochi" (Land of Fires or Dead Triangle) where the local mafia created hundreds of illegal dumps probably in deals with the industries of northern Italy. The people of the area are fighting against this situation and took part in a demonstration in Naples on November 16 to protest against the illegal dump. Anger is boiling over near Naples after revelations about toxic mafia dumps blamed for rising cancer rates that have prompted accusations the state is ignoring a vast public health crisis. AFP PHOTO/MARIO LAPORTA (Photo credit should read MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)
Sabato 19 settembre 2015, a partire dalle ore 15.30, l’auditorium della Regione Toscana, in via Cavour a Firenze, ospiterà un convegno-conferenza stampa dell’Osservatorio nazionale sull’amianto (Ona) che farà il punto sulle patologie ambientali e lavorative in Toscana, fornendo dati e statistiche epidemiologici sull’amianto e sulla geotermia.
[quote layout=”big”]“A 23 anni dalla sua messa al bando, l’amianto causa più di 5mila morti ogni anno in Italia ed oltre 110mila nel pianeta. Enormi sono i ritardi sia nel censimento che nella mappatura e solo il 2% dei 32 milioni di tonnellate ancora presenti sul territorio sono stati bonificati, e un pauroso aumento di casi di mesotelioma e di altre patologie asbesto correlate si registra in Toscana, dove, tra l’altro, i minerali di amianto sono stati utilizzati anche nelle centrali geotermoelettriche che causano il rilascio di diversi agenti patogeni, dannosi per la salute umana e per l’ambiente, che agiscono in sinergia con l’asbesto”[/quote]
afferma Ona in una nota.
Il ritardo nel censimento è una grave lacuna, specialmente considerando che in 10 regioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta) ci sono più di 230mila strutture con amianto: gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000, cui vanno aggiunti i 6.913 siti industriali e altre strutture contenenti, cui si aggiungono le 2.400 scuole con presenza di amianto in tutto il territorio nazionale. Solo la metà delle regioni italiane hanno concluso la mappatura dell’amianto (Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta) che è in fase di ultimazione nelle province autonome di Bolzano e Trento.
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L’Ona auspica che alla predilezione dell’aspetto indennitario e risarcitorio si sostituiscano le attività di mappatura e bonifica, di rinnovamento e ammodernamento delle infrastrutture e del sistema industriale, “in modo da coniugare lo sviluppo e la tutela della salute e dell’ambiente ed evitare così future esposizioni, altre malattie ed altri decessi, e quindi risparmiare vite umani, sofferenze di famiglie e di interi territori e anche spese sanitarie e previdenziali”.
Via | Ansa