A Sri Lankan labourer unloads bananas at a banana market in Sevanagala some 120kms south-east of Colombo on March 26, 2013. Sri Lanka's economy grew by more than eight percent a year in the first full two years after security forces ended a war with Tamil Tiger rebels in May 2009. Some 100,000 people were killed in 37 years of fighting. AFP PHOTO/Ishara S. KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)
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La malattia di Panama, più nota come “la peste delle banane” si sta diffondendo in tre continenti mettendo seriamente a rischio la produzione del frutto più venduto e mangiato al mondo.
La patologia – causata dal fungo Fusarium oxysporum – è nota sin dagli anni Cinquanta e torna periodicamente a minacciare le piantagioni di tutto il mondo. Ma se in passato la malattia era stata circoscritta, ora c’è il rischio che raggiunga il Sud America, luogo nel quale si concentrano i tre quinti della produzione mondiale.
Secondo i ricercatori dell’olandese Wageningen University, ciò potrebbe accadere fra poco tempo e a essere a rischio sono soprattutto le banane della varietà Cavendish, quelle che troviamo nei supermercati italiani e che invadono 12 mesi l’anno i mercati del mondo occidentale con un fatturato di 13 miliardi l’anno.
La varietà Cavendish aveva sostituito le Gros Michael, scomparse a causa dello stesso fungo, ma, di fatto, si è commesso lo stesso errore: invece di diversificare, stimolando quella biodiversità che è la principale strategia per ovviare a problemi di questo tipo, si è praticata una monocultura che ora presenta il conto.
[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/70085/the-fruit-hunters-bill-pullman-apre-cinemambiente-2013-con-lelogio-della-frutta”][/related]Gli esperti dell’università olandese hanno spiegato che il Fusarium oxysporum è particolarmente pericoloso per due motivi: 1) è resistente a qualsiasi agente chimico, 2) le varietà prodotte per il consumo alimentare derivano da ibridazioni che producono un frutto sterile e devono essere riprodotte per talea (fattore che diminuendo la variabilità genetica le rende maggiormente esposte all’azione di questo parassita).
L’ultima ondata della malattia di Panama (che colpisce le radici espandendosi a tutta la pianta) è particolarmente aggressiva e il timore è che il parassita, una volta arrivato in Sud America, aggredisca le piantagioni dove cresce il 60% della produzione mondiale. Nel 2014 sono arrivati in Italia 690 milioni di chili, con un aumento dei consumi del 7% rispetto all’anno precedente e un consumo pro-capite di 11,5 chilogrammi all’anno.
Se il Fusarium oxysporum dovesse propagarsi nelle aree maggiormente coltivate, oltre a privare del frutto miliardi di persone, infliggerebbe un pesante contraccolpo economico a circa 400 milioni di persone che organizzano la propria economia sulla coltivazione delle banane.
Via | Plos | Huffington Post
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