TO GO WITH AFP STORY BY FRANCISCO JARA A cacao pod cut-in-half at the Tropical Agriculture Research and Education Center (CATIE) in Turrialba about 40 km southeast of San Jose on February 16, 2010. In the late nineties, CATIE, with the support of the World Cocoa Foundation and the USDA-ARS initiated a regional breeding program. The focus of the program is on the selection and generation of high-yielding and disease resistant genotypes with emphasis on moniliasis (Moniliophthora roreri) and black pod (Phytophthora palmivora) diseases, two of the major biotic factors limiting cacao production in Central America and Mexico. AFP PHOTO/ Yuri CORTEZ (Photo credit should read YURI CORTEZ/AFP/Getty Images)
[blogo-video id=”161187″ title=”Cioccolata per salvare foreste, idea degli indigeni ecuadoregni” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20151222_video_13252419.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20151222_video_13252419″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYxMTg3JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNTEyMjJfdmlkZW9fMTMyNTI0MTl8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjExODd7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MTE4NyAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MTE4NyBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
La tribù indigena dei Waorani ha deciso di rinunciare alla caccia e di convertire la propria economia locale all’agricoltura, coltivando il cacao. I Waorani vivono nella foresta amazzonica dell’Ecuador e hanno preso coscienza del depauperamento della fauna locale e di una selvaggina sempre più difficile da trovare, da qui è nata l’idea di orientare la propria attività verso la coltivazione del cacao, materia prima la cui richiesta è in costante crescita.
L’Associazione delle Donne del Waorani dell’Amazzonia ecuadoregna ha sviluppato un programma che offre alberi di cacao alle donne locali se i mariti rinuncino alla caccia. Inizialmente gli uomini delle 70 tribù coinvolte non erano molto favorevoli:
“Gli uomini ci dicevano che non eravamo capaci, ma le donne sono capaci di occuparsi delle casa e di tutto, e ora anche gli uomini hanno capito che è la scelta giusta”,
spiega Patricia Nenquihui responsabile del progetto.
Oltre a offrire le piante di cacao, l’associazione acquista il raccolto di cacao a 1,25 dollari al chilo – 45 centesimi al di sopra del prezzo di mercato – e lo invia a Quito, capitale dell’Ecuador, dove il cacao viene trasformato in cioccolata sostenibile.
Via | Askanews
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