
This photo taken on April 1, 2016 shows a wounded farmer on a stretcher being treated by first aid responders after clashes between police and thousands of drought-hit farmers protesting over a lack of food, on a highway in Kidapawan City, North Cotabato on the southern Philippine island of Mindanao. Two farmers were killed after police in the southern Philippines dispersed thousands of drought-hit farmers who were begging local officials for food, a protest leader said on April 2. / AFP / STRINGER (Photo credit should read STRINGER/AFP/Getty Images)
[blogo-gallery id=”162738″ layout=”photostory”]
Le Filippine sono uno dei Paesi maggiormente colpiti dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Se la popolazione deve fare i conti quasi annualmente con tifoni e tornado dalle conseguenze devastanti, negli ultimi mesi il fenomeno climatico denominato El Niño ha messo gli agricoltori di fronte a un problema di segno opposto: una gravissima carenza idrica che ha spinto alla protesta circa 6mila contadini scesi in piazza per protestare contro l’incapacità del governo di proporre soluzioni di contrasto al fenomeno.
Negli scontri fra gli agricoltori e le autorità filippine sono state uccisi 3 uomini colpiti dalla polizia; altri 30 agricoltori sono rimasti feriti alle gambe e alle spalle dai proiettili dei poliziotti. La polizia aveva tentato di disperdere i manifestanti con gli idranti, ma non riuscendovi ha iniziato a sparare. La protesta era iniziata mercoledì 30 marzo con l’occupazione dell’autostrada nel Kidapawan. I contadini avevano chiesto di poter dialogare con il governatore della provincia di Cotabato, Emmylou Mendoza, reclamando anche il rilascio dei 15mila sacchi di riso che erano stato loro promessi come risarcimento.
Secondo il Ministero dell’Agricoltura delle Filippine circa 300mila ettari di terreno coltivabile sono stati colpiti dalla siccità, con perdite economiche quantificate in 115 milioni di dollari.
Via | Uca News