Olio di palma, l’Indonesia verso il divieto di nuove piantagioni

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L’Indonesia potrebbe porre il divieto a nuove piantagioni di palme da olio dopo i numerosi incendi che negli ultimi anni hanno causato gravi problemi di tipo ambientale. Visto che l’olio di palma rappresenta uno dei pilastri dell’economia del Paese asiatico, i gruppi ambientalisti rimangono scettici.

Il presidente Joko Widodo ha proposto di vietare ulteriori concessioni per deforestare e produrre questa materia prima sempre più utilizzata nell’industria alimentare, ma anche nella cosmetica e nei prodotti per l’igiene personale.

Widodo ha dichiarato che le concessioni in essere sono sufficienti e ha invitato l’industria alimentare a concentrarsi sull’uso di produttori di semi migliori per aumentare i loro rendimenti.

In tempi recenti le piantagioni si sono moltiplicate nell’isola di Sumatra e nella parte indonesiana del Borneo per far fronte a una domanda crescente di questa materia prima; questo boom ha portato a enormi profitti e a importanti entrate per il Governo.

Negli ultimi due anni, però, gli effetti collaterali delle coltivazioni intensive hanno annullato i benefici per le economie private e statali.

Gli incendi delle aree boschive hanno provocato gravi problemi di inquinamento atmosferico, squilibri agli ecosistemi e il fenomeno di El Niño ha aggravato il tutto.

Ora dal governo potrebbe arrivare un giro di vite a un settore che dà lavoro a circa 24 milioni di persone, includendo anche l’indotto.

Un conto è stabilire nuove leggi, un altro farle applicare e l’Indonesia è un arcipelago di 17mila isole in cui le regole della Capitale vengono spesso trascurate dalle amministrazioni locali. Le battaglie degli ambientalisti, quindi, non finiranno nemmeno con un eventuale stop alle deforestazioni.

Via | Abc

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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