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Green Mobility, la Commissione Trasporti e Attività produttive alla Camera approva il decreto

Questa mattina la Commissione Trasporti e Attività produttive della Camera dei Deputati ha approvato il decreto legislativo del governo, palazzo Chigi lo aveva licenziato il 16 settembre scorso, sulla Green Mobility: il decreto recepisce la direttiva europea 2014/94/UE del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi.

L’Unione Europea, nell’ambito delle politiche della Ue sulla sostenibilità, prevede che gli Stati membri adottino un quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi nel settore dei trasporti e per la realizzazione della relativa infrastruttura. La finalità della direttiva è di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. La stessa direttiva stabilisce requisiti minimi per l’infrastrutturazione per i combustibili alternativi, da attuare grazie ai quadri strategici nazionali predisposti dagli Stati membri.

Il decreto disciplina infatti le misure necessarie “a garantire la costruzione e l’esercizio di un’infrastruttura per i combustibili alternativi e per l’attuazione delle specifiche tecniche comuni per tale infrastruttura. Si distinguono quindi, in attuazione della direttiva, i combustibili per i quali è prioritario introdurre misure per la loro diffusione”, come specificato dal governo nel settembre scorso. Il decreto fissa come obbligatori gli obiettivi per elettricità e gas naturale (GNL, gas naturale liquefatto e GNC, gas naturale compresso). Sono facoltativi gli obiettivi per idrogeno (per il quale sono previste misure solo in via sperimentale) e gpl.

Italia a tutto green allora? È ancora presto per dirlo.

Sono previsti, secondo la Presidenza del Consiglio, alcuni specifici obblighi relativi alle informazioni sui combustibili che possono essere utilizzati in un veicolo: a tutela dei consumatori infatti è prevista un’etichettatura standardizzata, oltre a indicazioni nei punti di ricarica e rifornimento.

La Commissione della Camera ha espresso alcune osservazioni, Public Policy ricorda l’esclusione dell’estensione della definizione di veicolo elettrico anche a quelli ibridi non a ricarica esterna, il ruolo dell’Aeegsi, la proroga del termine per i Comuni che devono modificare i regolamenti urbanistici per rendere obbligatoria la predisposizione all’allaccio per l’installazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli ad alimentazione elettrica, le valutazioni circa il numero adeguato di punti di ricarica in autostrada e l’introduzione di un periodo transitorio più ampio per l’entrata in vigore della clausola di acquisto di autobus e mezzi per la raccolta rifiuti da parte delle PA.

A.S.

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