Auto elettriche, per le infrastrutture lo Stato stanzia 50 milioni ma spende appena 6.000 euro

Secondo quanto emerso in una delibera della Corte dei Conti dello scorso 19 dicembre 2016, dei 50 milioni di euro stanziati dal governo italiano tra il 2013 e il 2015 per implementare le infrastrutture di ricarica delle auto elettriche sono stati spesi poco più di 6.000 euro. 6.286,28 euro, per la precisione, spesi tutti per stampare i bandi di gara degli enti locali.

Come è stata possibile questa follia?

Nessuno spreco, per fortuna, ma semplice elefantiasi delle nostre istituzioni, che negli ultimi 3 anni hanno portato avanti un ostruzionismo di fatto a questo mercato che altrove è in crescita mentre in Italia è in lieve calo: per forza, direte voi, se mancano le colonnine di ricarica che me la compro a fare un’auto elettrica? Secondo quanto riferisce l’Agenzia Europea per l’Ambiente nel suo rapporto Segnali 2016 i trasporti sono responsabili di circa un terzo del consumo finale complessivo di energia nei paesi europei, e rappresentano una causa molto importante nell’inquinamento atmosferico, ragion per cui gli Stati membri dell’UE dovranno ridurre le emissioni di gas serra del settore automobilistico del 60% entro il 2050 rispetto al 1990.

L’opportunità più intelligente da cogliere, allo stato attuale, è puntare sulle auto elettriche (che con gli inquinanti stanno a zero spaccato): nonostante l’ovvia evidenza però nel 2016 in Italia le immatricolazioni di queste auto non hanno superato lo 0,1% del totale, in calo addirittura rispetto all’anno precedente anche per colpa della pessima infrastrutturazione. Il che è paradossale, visto che quasi quattro anni fa il governo aveva stanziato ben 50 milioni di euro proprio per progettare e costruire colonnine e reti di ricarica efficienti.

Attualmente in Italia ci sono 1700 punti di ricarica su tutto il territorio nazionale, un numero che avrebbe dovuto essere molto maggiore, ragion per cui i giudici della Corte dei Conti hanno spronato il Ministero dei trasporti ad attivarsi affinché vengano spesi e spesi bene, visto il ritardo: “Eh ma ricaricare un’auto elettrica impiega troppo tempo” direbbe qualcuno. Vero, se non fosse che le colonnine a ricarica rapida (che riducono della metà e fino a un terzo i tempi di ricarica rispetto le normali prese di corrente) a oggi sono solo 10 in tutto il Paese. Ad aggravare la posizione istituzionale c’è un altro fatto sottolineato dalla Corte dei Conti: il Ministero dei Trasporti ha infatti selezionato ben 19 progetti delle Regioni in tema di sviluppo per le auto elettriche, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro: al momento risultano ancora “non erogati”.

Il limite, quindi, è del sistema Italia o delle auto elettriche?

A.S.

Share
Published by
A.S.

Recent Posts

Gestione affitti a lungo termine: una soluzione eco-friendly

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale in molti settori, compreso quello…

4 giorni ago

Arredare con personalità: idee per decorare la tua casa con oggetti funzionali

Decorare la propria casa è molto più che riempire spazi vuoti: è un modo per…

3 settimane ago

Attestato di prestazione energetica e il ruolo dei serramenti in alluminio

La necessità di migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni è da tempo…

4 settimane ago

Milano Design Week 2025, l’innovazione sostenibile prende forma con “Essenze Geometriche”

PEFC Italia, partecipa al Fuorisalone di Milano 2025 con Essenze Geometriche, un progetto curato dall’architetto…

4 settimane ago

Energie rinnovabili: come valorizzare immobili e terreni con il fotovoltaico

Nonostante le politiche green siano al centro di discussioni e passibili di potenziali revisioni, l’energia…

1 mese ago

SUV elettrici: la rivoluzione della mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è presente e futuro del settore automobilistico. La crescente consapevolezza riguardo l'impatto…

1 mese ago