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Il bike sharing si prepara a un vero e proprio boom in Europa entro il 2025. Lo afferma lo studio “European Bike Sharing Market, Forecast to 2025”, che fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Subscription di Frost & Sullivan.
Secondo lo studio, la flotta dei servizi di bike sharing sarà più che raddoppiata entro i prossimi otto anni: si passerà dalle 151.302 unità del 2016 fino alle 341.250 unità del 2025. A giocare un ruolo fondamentale nella crescita dei servizi di bike sharing saranno Europa meridionale e occidentale. Attualmente circa 196 città nell’Europa meridionale dispongono di una flotta di oltre 35.000 biciclette a noleggio. Numeri decisamente più alta nell’Europa occidentale, dove 150 città hanno quasi 70.000 bici da poter noleggiare. Nel settore sono Spagna e Francia i mercati più forti ma Gran Bretagna, Germania, Italia sono in rapida espansione.
Il gruppo per la Mobilità di Frost & Sullivan afferma che le soluzioni per la mobilità sostenibile come i servizi di bike sharing pubblico stanno guadagnando popolarità specie nei centri urbani densamente popolati: una crescita favorita dalle tariffe elevate dei parcheggi, dai costi del carburante e dalla crescente congestione del traffico che incide anche sull’aumento delle emissioni di CO2. Senza dimenticare il risparmio di tempo: “I pendolari urbani stanno considerando diverse opzioni di mobilità per ottimizzare i tempi di viaggio e la convenienza degli spostamenti brevi, inferiori a 5 chilometri” afferma Debanjali Sen, analista di Frost & Sullivan.
Secondo gli analisti di Frost & Sullivan è probabile gli operatori di bike sharing dipenderanno da sponsorizzazioni di terze parti: attualmente già JCDecaux, Nextbike, PBSC e Smoov utilizzano il modello della pubblicità. Presto aziende provenienti da diversi mercati verticali, come quello della sanità, bancario e alimentare potrebbero entrare nel mercato dei servizi di bike sharing pubblico come sponsor, partner e finanziatori sfruttando le opportunità di promozione del marchio. Tra gli ostacoli per lo sviluppo del servizio di bike sharing, Frost & Sullivan cita gli elevati costi di assicurazione che potrebbero rappresentare un deterrente per l’adozione su larga scala.
Qui trovate maggiori informazioni sullo studio di Frost & Sullivan sul bike sharing.
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