
ZHANGJIAKOU, CHINA - NOVEMBER 13: Aerial view of photovoltaic panels at Xuanhua District on November 13, 2018 in Zhangjiakou, Hebei Province of China. The total installed capacity of the photovoltaic power station in Xuanhua District exceeds 900 megawatts in Zhangjiakou. (Photo by Chen Xiaodong/VCG via Getty Images)
Numeri positivi sul fronte occupazionale per le energie rinnovabili, che assorbono nel mondo 11 milioni di persone, il 32% di sesso femminile. Questo è il dato dell’ultimo report di Irena (International Renewable Energy Agency), che fotografa il quadro dei dipendenti del comparto. I risultati dell’inchiesta, battezzata “Renewable Energy and Jobs“, sono riportati dal quotidiano Repubblica e permettono di farsi un’idea sul peso delle fonti alternative nell’ottica dei posti di lavoro.
La cifra relativa ai dipendenti globali del settore delle energie rinnovabili (fra progettazione, installazione, gestione, manutenzione etc) non impressiona in termini assoluti, ma il trend di crescita sembra vigoroso, se si pensa che nel solo 2018 il numero di persone occupate è aumentato di 700 mila unità. Del resto è sotto gli occhi di tutti lo sviluppo internazionale del comparto, con riflessi positivi sulla salvaguardia ambientale, in un periodo dove questo tema è sempre più al centro dell’agenda politica globale.
Nello scacchiere geografico mondiale, la parte del leone viene svolta dalla Cina, che vanta da sola il 39% degli occupati del segmento delle energie rinnovabili. Seguono il Brasile, gli Stati Uniti, l’India e l’Unione Europea. Scendendo più nel dettaglio, il maggior numero di unità lavorative su scala globale giunge dal fotovoltaico, con quasi 4 milioni di occupati. Poi ci sono biocarburanti/biomassa/biogas, idroelettrico ed eolico.
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