Vaschetted el take away, 5 modi furbi per dargli una nuova vita - ecoblog.it
Le vaschette del cibo da asporto, spesso in plastica, possono essere trasformate in oggetti utili. Ecco alcune idee per ridurre i rifiuti e dare nuova funzione a ciò che butteremmo via.
Anche chi sceglie un’alimentazione più consapevole, evitando prodotti animali o limitando l’uso di imballaggi inutili, finisce spesso con l’accumulare vaschette in plastica da cibo d’asporto. Il problema, ormai noto, è che queste confezioni finiscono troppo rapidamente nella raccolta indifferenziata o nel cassonetto della plastica, senza alternative. Eppure, basta poco per ripensare il loro utilizzo e trasformarle in oggetti pratici, aiutando a ridurre i rifiuti e a riusare materiali ancora in buone condizioni.
Una delle soluzioni più immediate e alla portata di tutti è usare le vaschette come portagioie personalizzati. Lavate e asciugate, possono essere decorate in modo semplice con pennarelli indelebili, nastri adesivi colorati o anche con colla e carta decorativa. La plastica si presta bene a questo tipo di trasformazione perché è resistente e leggera, perfetta per essere messa su una mensola o all’interno di un cassetto.
La divisione interna di molte vaschette è già pensata per contenere cibi separati, e questo si adatta bene anche a sistemare anelli, spille, orecchini, oggetti piccoli che spesso si perdono. Una vaschetta può quindi diventare un contenitore da borsa, o essere tenuta vicino al lavandino per togliere i gioielli prima di lavarsi le mani. Alcuni realizzano anche dei cofanetti regalo fai da te, magari aggiungendo un nastro, trasformando così un rifiuto in qualcosa di utile e bello da regalare.
In questo modo, si riduce la quantità di plastica monouso che entra nel ciclo dei rifiuti e si crea un oggetto durevole, personale, con un impatto ambientale minimo. Un’azione piccola, ma concreta.
Chi ha una scrivania piena di piccoli oggetti sparsi — graffette, gomme, puntine, penne — può trovare nelle vaschette del cibo una soluzione efficace. Basta pulirle con acqua calda e sapone, eliminare eventuali residui di cibo e, se necessario, asciugarle bene per evitare cattivi odori. A quel punto, la vaschetta può essere usata nei cassetti o direttamente sulla scrivania per separare gli oggetti per tipo, rendendo tutto più ordinato e facilmente accessibile.
Non è necessario fare modifiche complesse: la forma originale delle vaschette si adatta già bene a questo scopo. Se proprio si vuole migliorarne l’estetica, si può incollare un foglio di carta colorata sul fondo, oppure passare una mano di vernice. Alcuni usano queste vaschette anche per contenere semi, viti, chiodi, bulloni: perfette per un angolo fai da te o per tenere in ordine attrezzi da lavoro e piccoli materiali di scarto.
Infine, le stesse vaschette possono essere riutilizzate come tavolozze per dipingere, specialmente in attività con bambini. I comparti separati aiutano a dividere i colori e a evitarne la contaminazione. Dopo l’uso, basta un panno umido per pulirle, oppure si possono usare finché si sporcano troppo e poi destinarle al riciclo. È un modo semplice per educare al riuso, anche attraverso il gioco.
Ogni vaschetta, insomma, può essere il punto di partenza per un uso nuovo. Basta osservare meglio ciò che di solito gettiamo via per scoprire che molti oggetti hanno ancora qualcosa da offrire. E la plastica, se proprio non possiamo evitarla, almeno sfruttiamola fino in fondo.
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