
L'acqua San Benedetto fa male? - ecoblog.it
Il Tribunale di Venezia ha respinto per la terza volta la causa per diffamazione intentata da San Benedetto contro Il Fatto Alimentare, difendendo la libertà di stampa e la critica giornalistica su uno spot pubblicitario.
Nel novembre 2022, Il Fatto Alimentare pubblicò una serie di articoli in cui criticava uno spot pubblicitario dell’acqua San Benedetto, in cui Elisabetta Canalis appariva mentre, dopo aver bruciato del pane, sceglieva di fare colazione bevendo acqua. Il messaggio veicolato dalla pubblicità, secondo il sito e altri esperti del settore, suggeriva in modo ambiguo un valore nutrizionale attribuito alla bevanda, al punto da farla apparire come un’alternativa alimentare. La critica è poi rimbalzata sui social, in particolare sul profilo Instagram Aestetica Sovietica, generando attenzione mediatica. La reazione dell’azienda non si è fatta attendere: una richiesta danni da 1,5 milioni di euro per diffamazione a mezzo stampa.
La contestazione dello spot e il parere dello IAP
Il cuore della vicenda è proprio in quel breve spot trasmesso nel 2022. Secondo l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, l’annuncio poteva essere interpretato in maniera fuorviante, dando l’impressione che l’acqua promossa avesse benefici superiori rispetto ad altri prodotti simili. Le parole scelte nel video e la sequenza narrativa, secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, sembravano suggerire un valore sostitutivo dell’acqua nei confronti del cibo, ipotesi smentita da qualsiasi evidenza scientifica.

Gli articoli pubblicati non contenevano accuse personali, ma puntavano a una riflessione sul linguaggio pubblicitario e sull’etica nella comunicazione, con riferimenti diretti alle regole del settore e ai precedenti in tema di pubblicità ingannevole. San Benedetto ha risposto tentando prima la via extragiudiziale, chiedendo la rimozione dei contenuti, poi con due procedimenti cautelari – entrambi rigettati dal Tribunale – e infine con un’azione legale per danni d’immagine.
Nel corso del procedimento, il giudice ha esaminato le pubblicazioni contestate e ha riconosciuto che il tono, seppur critico, era basato su dati oggettivi e argomentazioni coerenti. Nessuna violazione del codice penale, nessun superamento dei limiti del diritto di critica.
Il pronunciamento del giudice e le ricadute future
La sentenza è arrivata a Venezia nei primi mesi del 2025. La giudice Lisa Micochero ha stabilito che le affermazioni della testata rientravano pienamente nel diritto di cronaca e libertà d’espressione. I contenuti esaminati non configurano diffamazione, ma critica fondata e argomentata. Non solo: il Tribunale ha condannato San Benedetto al pagamento delle spese legali, quantificate in oltre 10.000 euro.
Si tratta del terzo rigetto consecutivo contro le istanze dell’azienda. Una sequenza che sottolinea la solidità giuridica della linea editoriale adottata da Il Fatto Alimentare e che apre interrogativi più ampi su come le grandi aziende reagiscano alle voci critiche. Secondo diversi esperti legali, questa vicenda rientra nel fenomeno delle SLAPP – azioni legali strategiche per scoraggiare la partecipazione pubblica –, che negli ultimi anni ha colpito varie realtà editoriali italiane.
Ad oggi in Italia non esiste una normativa specifica contro le SLAPP, ma l’Unione Europea ha approvato una Direttiva che gli Stati membri dovranno recepire entro il febbraio 2026. La nuova normativa consentirà ai giudici di sanzionare chi fa ricorso alla giustizia per intimidire la stampa o zittire voci critiche. Nel frattempo, questo tipo di sentenze contribuisce a creare un precedente utile, rafforzando il ruolo dei giornalisti e il diritto all’informazione in un contesto dominato da grandi gruppi economici.
Il caso San Benedetto – Il Fatto Alimentare ha mostrato i limiti delle pressioni legali e ha riportato l’attenzione sulla necessità di regole chiare a tutela di chi fa informazione. Una vicenda che si chiude con una sentenza, ma che lascia aperto un tema cruciale: il rapporto tra libertà di stampa e potere economico.