
Modello 730, questo errore costa caro - ecoblog.it
Modello 730, errori nella dichiarazione dei redditi possono costare fino al 240% dell’imposta. Scadenze, sanzioni e rimedi disponibili.
Ogni anno milioni di italiani devono confrontarsi con la compilazione del modello 730, lo strumento principale per la dichiarazione dei redditi. L’obiettivo più comune è ottenere un rimborso IRPEF, ma l’operazione richiede attenzione, perché un errore può comportare sanzioni importanti. La fretta, la distrazione o la mancanza di documenti aggiornati possono far scattare controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. E chi sbaglia rischia una multa fissa da 258 euro e, nei casi più gravi, sanzioni proporzionali fino al 240% dell’imposta dovuta.
Errori frequenti, sanzioni e responsabilità del contribuente
La compilazione del 730 non è una formalità da archiviare in pochi minuti. Ogni sezione deve essere completata con dati corretti e verificabili. L’inserimento di spese detraibili — come quelle per ristrutturazioni, cure mediche o interessi su mutui — deve essere supportato da documenti originali conservati per almeno cinque anni. Una ricevuta incompleta o una cifra errata possono bastare per far scattare un accertamento.
Chi presenta una dichiarazione modificata rispetto al precompilato si espone a controlli più stringenti. Anche piccoli errori, come un codice fiscale errato, un importo arrotondato male o una casella non barrata, possono portare al rigetto del modello. L’Agenzia ha tempo fino a cinque anni per verificare le dichiarazioni e inviare notifiche di irregolarità.

Se le verifiche confermano l’errore, si parte dalla multa base di 258 euro, ma la sanzione può salire fino a una percentuale dell’imposta evasa, con un tetto massimo pari al 240%. Inoltre, se la detrazione non era dovuta, l’intero importo rimborsato va restituito, maggiorato di interessi. Un errore può quindi comportare non solo la perdita del rimborso, ma un debito fiscale significativo.
Come correggere un errore e quali scadenze rispettare
Chi si accorge di un errore dopo l’invio del modello può ancora intervenire. La normativa prevede la possibilità di annullare la dichiarazione e presentarne una nuova fino al 20 giugno 2025. Questa opzione è riservata ai contribuenti che usano il 730 precompilato e si accorgono in tempo dell’errore.
Oltre questa data, è comunque possibile ricorrere al modello 730 integrativo, da presentare entro il 25 ottobre. Questo strumento consente di correggere errori che comportano vantaggi fiscali non richiesti o l’omissione di dati utili. Se l’errore è stato commesso dal CAF o dal professionista abilitato, la rettifica va effettuata entro l’11 novembre, ma è necessario che il contribuente abbia fornito in tempo la documentazione corretta.
In tutti i casi, per correggere una dichiarazione sbagliata è necessario intervenire con precisione e rispettare le scadenze. In caso contrario, si rischia l’avvio di una procedura sanzionatoria. È consigliabile conservare tutte le prove di pagamento, i documenti fiscali e le ricevute legate alle spese detraibili. Ogni documento deve essere leggibile, datato e coerente con quanto dichiarato.
Presentare il 730 in modo corretto non significa solo ottenere un rimborso, ma anche evitare rischi futuri. Per chi non ha familiarità con i moduli fiscali, può essere utile affidarsi a un CAF o a un consulente esperto. Con il supporto adeguato, è possibile compilare la dichiarazione senza errori e ottenere i benefici previsti dalla legge, evitando situazioni spiacevoli che potrebbero emergere anche dopo anni.