
Controlli bloccati (www.ecoblog.it)
Con l’arrivo della stagione estiva, anche il fisco italiano si prende una pausa obbligata, con la sospensione di molte attività di controllo.
Con l’arrivo della stagione estiva, anche il fisco italiano si prende una pausa obbligata, con la sospensione di molte attività di controllo e comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dal 1º agosto fino al 31 agosto, e in alcuni casi fino al 4 settembre, non verranno inviati avvisi bonari, lettere di compliance e richieste documentali ai contribuenti, per poi riprendere regolarmente a settembre. Tuttavia, questa sospensione non è totale: restano attivi i controlli urgenti e le verifiche in situazioni particolari di necessità.
Sospensione delle comunicazioni fiscali: cosa prevede il decreto legislativo
La pausa estiva del fisco è sancita dal decreto legislativo n. 1/2024, che ha potenziato la sospensione feriale degli adempimenti fiscali nel periodo clou delle vacanze. Le attività sospese riguardano in particolare:
- Le comunicazioni sugli esiti dei controlli automatizzati delle dichiarazioni dei redditi;
- Le comunicazioni sugli esiti dei controlli formali delle dichiarazioni;
- Le comunicazioni sugli esiti della liquidazione delle imposte relative ai redditi assoggettati a tassazione separata;
- Le cosiddette “lettere di compliance”, ovvero gli inviti all’adempimento spontaneo.
Questa sospensione si applica anche per il periodo invernale, in particolare nel mese di dicembre, per facilitare la gestione fiscale durante le festività.

La sospensione interessa principalmente i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno 2022 e che potrebbero dover ricevere comunicazioni o avvisi per correggere eventuali errori o omissioni. Tra i soggetti coinvolti vi sono:
- Le imprese e i professionisti con scadenze fiscali programmate ad agosto;
- I lavoratori autonomi e dipendenti che non devono effettuare pagamenti nel periodo di sospensione;
- I contribuenti che risultano già in debito con l’Erario.
Questa pausa consente a tali categorie di evitare sanzioni e interessi aggiuntivi, purché rispettino le nuove scadenze previste alla ripresa delle attività fiscali.
Tuttavia, la sospensione non riguarda tutti gli atti e non impedisce all’Agenzia delle Entrate di effettuare controlli urgenti. Secondo la circolare n. 9/E/2024, infatti, le attività di verifica possono proseguire in presenza di determinate condizioni, come:
- Il rischio concreto di pregiudicare la riscossione delle somme dovute;
- La presenza di notizie di reato;
- La situazione di contribuenti coinvolti in procedure concorsuali come fallimenti o concordati preventivi;
- L’imminenza di termini di prescrizione o decadenza, che rende necessario intervenire tempestivamente per non compromettere il recupero dei crediti fiscali.
In questi casi, l’Agenzia potrà inviare avvisi, effettuare controlli e richiedere documentazione anche durante il periodo di sospensione.
Un altro aspetto importante riguarda le richieste di documentazione e informazioni ai contribuenti, anch’esse sospese dal 1º agosto al 4 settembre. Questa misura riguarda tutte le richieste che non sono collegate a procedure di controllo sostanziale o a rimborsi Iva, attività che invece continuano a essere operative anche durante la pausa estiva.