
West Nile Virus: caratteristiche e diffusione attuale (www.ecoblog.it)
Con l’aumento a due dei decessi attribuiti al virus West Nile nel Lazio, cresce l’attenzione sulle strategie di prevenzione e controllo.
Un uomo di 77 anni, con pregresse patologie croniche e trapianto cardiaco, è deceduto presso l’Istituto Spallanzani di Roma dopo aver soggiornato a Baia Domizia (Caserta). La situazione sanitaria, monitorata dalle autorità regionali e nazionali, richiede un’informazione chiara e aggiornata sui comportamenti da adottare per limitare il rischio di contagio.
Il West Nile Virus (WNV) è un arbovirus appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, classificato come virus a RNA a singolo filamento positivo. Scoperto nel 1937 nella regione del West Nile in Uganda, si è diffuso globalmente, diventando endemico in molte aree tra cui Africa, Europa, Asia e America. In Italia, la circolazione del virus è documentata fin dal 2008, con focolai negli equini e nell’uomo soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali.
Nel Lazio, dal 2025 si contano 32 casi confermati di infezione, con due terzi localizzati in provincia di Latina, dove il virus ha trovato condizioni ambientali favorevoli alla proliferazione delle zanzare vettore, specie il genere Culex pipiens, responsabile della trasmissione del virus. Le zanzare si infettano pungendo uccelli selvatici, serbatoi naturali del virus, ma la trasmissione diretta da persona a persona o da persona a zanzara è esclusa.
Come proteggersi dal West Nile Virus in casa e all’aperto
Per ridurre il rischio di infezione è essenziale adottare misure preventive sia negli ambienti domestici sia durante la permanenza all’aperto, soprattutto nelle ore serali e notturne quando le zanzare sono più attive.
In casa, è consigliato installare zanzariere a porte e finestre e utilizzare insetticidi per interni. L’uso di ventilatori o climatizzatori aiuta a tenere lontane le zanzare. Fondamentale è l’eliminazione di ogni ristagno d’acqua che favorisca la riproduzione degli insetti: svuotare regolarmente sottovasi, ciotole e contenitori, coprire recipienti aperti e trattare tombini con larvicidi biologici. Queste misure devono essere ripetute ogni 4-5 giorni per interrompere il ciclo di vita delle zanzare.
All’esterno, si raccomanda l’uso di abbigliamento protettivo, preferibilmente di colore chiaro, con maniche lunghe e pantaloni lunghi. L’applicazione di repellenti cutanei secondo le indicazioni del prodotto rappresenta un ulteriore presidio efficace. Evitare di sostare nelle vicinanze di aree con acqua stagnante o vegetazione fitta nelle ore di maggiore attività delle zanzare – generalmente dal tramonto all’alba – riduce significativamente il rischio di punture.
L’accesso alle spiagge è consentito, ma con le dovute precauzioni serali: è opportuno evitare di frequentare le zone balneari nelle ore di punta delle zanzare o indossare protezioni adeguate.
Anche attività come barbecue al tramonto sono possibili, a patto che vengano adottati indumenti protettivi e repellenti e che l’area non presenti ristagni d’acqua o vegetazione umida.

L’infezione da West Nile Virus può manifestarsi con sintomi simil-influenzali quali febbre superiore a 38 °C, mal di testa, dolori muscolari e articolari, nausea, vomito e rash cutanei. Nei soggetti fragili – anziani, immunodepressi o con patologie croniche – possono comparire sintomi neurologici gravi come confusione mentale, debolezza, tremori, alterazioni visive e convulsioni. In presenza di febbre persistente o in caso di condizioni di rischio, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un medico.
Il sistema di sorveglianza nazionale assicura la sicurezza delle donazioni di sangue attraverso lo screening NAT per i donatori provenienti da aree a rischio, sospendendo temporaneamente le donazioni in caso di soggiorni recenti in zone infette o effettuando test specifici sulle sacche di sangue.