
Abbronzatura; le false credenze - ecoblog.it
Le 5 false credenze sull’abbronzatura che danneggiano la pelle. Qual è invece il modo giusto di proteggerla? È semplicissimo.
In estate l’attenzione è sull’abbronzatura e sulla salute della pelle, ma ancora oggi molte convinzioni errate influenzano comportamenti che possono risultare dannosi. Per fare chiarezza e sfatare i più diffusi falsi miti sull’esposizione solare, abbiamo raccolto il parere del dottor Luigi Lembo, dirigente medico in Dermatologia e Venereologia presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma.
«Esporsi al sole è un piacere, ma occorre farlo con consapevolezza. La pelle non dimentica mai i danni subiti», sottolinea Lembo, ricordando quanto sia importante distinguere tra miti e realtà per proteggere efficacemente la pelle senza rinunciare a un’abbronzatura sana.
I falsi miti più diffusi sull’abbronzatura
1. Il sole migliora i brufoli – Una falsa convinzione molto comune. «Può sembrare che il sole aiuti l’acne perché secca i brufoli e riduce temporaneamente l’infiammazione – spiega il dottor Lembo – ma questo effetto è ingannevole e temporaneo. Dopo l’estate, infatti, si manifesta un effetto rebound: la pelle, ispessita e occlusa, peggiora la situazione acneica. Anche chi ha la pelle grassa deve esporsi al sole con moderazione e sempre utilizzando una protezione adeguata».
2. La crema solare impedisce di abbronzarsi – Un altro mito da sfatare. «La protezione solare non blocca la formazione dell’abbronzatura, ma la rende più sicura – precisa il dermatologo – Filtra i raggi UV dannosi, consentendo comunque alla pelle di produrre melanina. Anzi, l’abbronzatura risulta più omogenea e duratura se si usa una protezione alta, evitando così le scottature che danneggiano la pelle».

3. Le lampade abbronzanti preparano la pelle al sole – Assolutamente falso. «Le lampade UV non preparano la pelle all’esposizione solare ma la danneggiano in maniera significativa, aumentando il rischio di invecchiamento precoce e tumori cutanei».
4. L’esposizione solare cura psoriasi e dermatite – Qui serve una distinzione importante. «Alcune forme di psoriasi e dermatite possono migliorare con trattamenti di fototerapia medica, cioè con esposizione controllata e dosata ai raggi UV – chiarisce Lembo – Ma questo non equivale a un’esposizione indiscriminata al sole senza protezione, che può invece peggiorare le patologie cutanee. L’auto-terapia con il sole è pericolosa e sconsigliata».
5. Chi ha la carnagione scura non ha bisogno di protezione solare – Un errore molto comune e rischioso. «Tutti, indipendentemente dal fototipo, devono utilizzare una crema solare – avverte il medico – La pelle scura è meno soggetta a scottature, ma non è immune ai danni dei raggi UV, che possono causare invecchiamento precoce e aumentare il rischio di melanoma. Nessun tipo di pelle è invulnerabile».
La protezione solare: una scelta intelligente
Sfatare questi miti è fondamentale per approcciarsi all’estate con la giusta consapevolezza. Proteggersi non significa rinunciare all’abbronzatura, ma viverla in modo sano e responsabile. La crema solare, spesso vista come un ostacolo, è invece la migliore alleata per un’abbronzatura duratura e sicura, capace di prevenire danni irreversibili.
Il dottor Lembo ricorda che «ascoltare la scienza e affidarsi a consigli dermatologici aggiornati è l’unico modo per godere del sole senza mettere a rischio la salute della pelle». L’esposizione deve essere graduale, evitare le ore centrali della giornata, e sempre accompagnata dall’uso di prodotti con filtro adeguato al proprio fototipo. Oltre alla crema, è consigliabile indossare cappelli, occhiali da sole e abbigliamento protettivo quando possibile.
Questi accorgimenti, uniti a una corretta alimentazione ricca di antiossidanti, contribuiscono a mantenere la pelle sana e luminosa anche dopo la fine della stagione estiva.