
Come affrotnare il jet leg - ecoblog.it
Jet lag nei viaggi intercontinentali: strategie pratiche per prevenirlo e ridurne l’impatto. Così ci si semplifica la vita.
Viaggiare a lungo raggio è un’esperienza affascinante, ma spesso è accompagnata da un fastidio molto comune: il jet lag. Questo fenomeno, noto anche come discronosi circadiana, è una condizione temporanea che provoca malessere fisico e mentale a causa dello sfasamento tra l’orologio biologico interno e il nuovo fuso orario raggiunto. Vediamo quali sono i meccanismi che lo causano e, soprattutto, quali strategie efficaci adottare per minimizzarne gli effetti.
Cos’è il jet lag, perché si manifesta e le strategie per combatterlo
Il jet lag si verifica quando si attraversano più fusi orari in tempi brevi, come durante un volo intercontinentale. Il nostro corpo possiede un orologio circadiano, un sistema interno regolato principalmente dalla luce solare, che coordina i ritmi di sonno e veglia, temperatura corporea, produzione ormonale e altre funzioni biologiche. Quando si cambia fuso orario, questo orologio resta “bloccato” al vecchio orario, generando uno sfasamento.
I sintomi più frequenti includono insonnia, stanchezza intensa, irritabilità, difficoltà nella concentrazione e senso di spossatezza generale. Viaggiare verso est, ad esempio dall’Europa all’Asia, implica “perdere” ore e anticipare il ciclo del sonno, mentre viaggi verso ovest, come dall’Europa agli Stati Uniti, significano “guadagnare” tempo, con difficoltà ad addormentarsi più tardi. In entrambi i casi, il corpo ha bisogno di alcuni giorni per riallinearsi.

L’adattamento ottimale inizia già prima di salire a bordo. Nei giorni antecedenti il viaggio è consigliabile modificare gradualmente gli orari di sonno e veglia in base alla direzione del viaggio: anticiparli se si vola verso est, posticiparli se si vola verso ovest. Anche gli orari dei pasti dovrebbero essere adattati per abituare l’organismo al nuovo fuso.
È importante inoltre mantenersi ben idratati, ridurre il consumo di alcol e caffeina e arrivare al viaggio con un buon livello di riposo. Questi accorgimenti aiutano a mettere il corpo nelle condizioni migliori per affrontare il cambiamento.
A bordo, è fondamentale iniziare a sincronizzarsi con l’orario della destinazione: regolate l’orologio e cercate di dormire se è notte là dove state andando, oppure restate svegli se è giorno. Portate con voi accessori che favoriscano il riposo, come mascherina, cuscino da viaggio e tappi per le orecchie o cuffie con musica rilassante.
Bere acqua regolarmente (almeno un bicchiere ogni ora) è essenziale per evitare la disidratazione, mentre è meglio evitare alcol e caffeina. Ogni due ore alzatevi per camminare o fare stretching, così da migliorare la circolazione e ridurre la sensazione di pesantezza.
Una volta a destinazione, resistete alla tentazione di crollare subito a letto. L’esposizione alla luce solare naturale e l’attività fisica sono fondamentali per resettare l’orologio biologico. Se la stanchezza è eccessiva, è consigliato un breve pisolino di massimo 30 minuti, evitando però di dormire troppo tardi nel pomeriggio per non interferire con il sonno notturno.
Consigli per un recupero consapevole e il rispetto dei propri tempi
Affrontare il jet lag significa anche prendersi cura del proprio benessere. In viaggio portate con voi piccoli comfort personali, come una tisana rilassante o una crema amata, e create rituali serali che favoriscano il sonno, ad esempio un bagno caldo o una meditazione guidata. L’assunzione di melatonina, sotto consiglio medico, può essere un valido supporto per ristabilire il ciclo sonno-veglia.
Ricordate che ogni organismo reagisce in modo diverso: non forzatevi e ascoltate i segnali del vostro corpo. Nei primi giorni evitate di sovraccaricare l’agenda e concedetevi pause per respirare e recuperare. Il jet lag non è una gara, ma una sfida da affrontare con pazienza e strategie efficaci.