
Piatti, se li lavi così restano particelle tossiche che infettano il cibo - ecoblog.it
Uno studio dell’Università di Zurigo avverte: i residui di brillantante e detersivi su piatti e posate possono danneggiare la barriera intestinale.
Il detersivo per i piatti è un prodotto che usiamo quotidianamente senza pensarci troppo, sia a mano che in lavastoviglie. Ma un nuovo studio dell’Università di Zurigo, condotto insieme all’Istituto svizzero di ricerca sulle allergie e sull’asma, segnala che i residui di brillantante rimasti su piatti, bicchieri e posate possono rappresentare un rischio per la salute.
Secondo gli esperti, dopo il ciclo della lavastoviglie una parte delle sostanze chimiche non viene rimossa, perché in molti apparecchi non esiste un risciacquo aggiuntivo. Ciò significa che quei residui finiscono direttamente nel nostro organismo attraverso il cibo. A lungo andare, questo contatto potrebbe compromettere la barriera epiteliale intestinale, lo strato di cellule che protegge il tratto digestivo. Alterazioni di questa barriera sono state associate a malattie come colite, sindrome metabolica, obesità e disturbi infiammatori intestinali.
I rischi legati ai detersivi e i più esposti
Il direttore del SIAF, Cezmi Akdis, ha spiegato che il problema riguarda in particolare il brillantante, applicato nel ciclo finale della lavastoviglie e non sempre eliminato con un lavaggio successivo. Una volta secco, il residuo aderisce alle superfici delle stoviglie e può essere ingerito con facilità. Lo stesso vale per il lavaggio a mano: se non si risciacqua con attenzione, piccole quantità di detersivo possono restare intrappolate su piatti e posate.

Questi prodotti contengono tensioattivi, sostanze progettate per sciogliere il grasso, che però possono irritare le mucose del tratto gastrointestinale se ingerite ripetutamente. Gli adulti, nella maggior parte dei casi, riescono a tollerare piccole quantità, ma i bambini risultano più vulnerabili, perché hanno un sistema immunitario e un apparato digerente ancora in via di sviluppo. Non a caso, i ricercatori sottolineano che l’attenzione dovrebbe essere massima soprattutto quando si lavano biberon o stoviglie usate dai più piccoli.
Le buone pratiche per ridurre i residui
Sebbene le quantità siano regolamentate e ritenute sicure entro certi limiti, gli esperti raccomandano alcune precauzioni. Prima di tutto, evitare di usare troppo prodotto: più detersivo non significa maggiore pulizia. È preferibile ridurre le dosi e risciacquare con abbondante acqua calda.
Un’altra scelta utile è orientarsi verso detersivi ecologici e biodegradabili, meno aggressivi e più facili da eliminare. Si possono anche preparare soluzioni casalinghe: ad esempio, un brillante naturale si ottiene mescolando acido citrico e acqua demineralizzata. Per chi lava a mano, il tradizionale sapone di Marsiglia abbinato a una spazzola con fibre vegetali rappresenta un’alternativa sicura ed efficace, capace di rimuovere lo sporco senza lasciare residui chimici.
Ogni piccolo accorgimento, dalla scelta del prodotto al risciacquo finale, contribuisce a garantire stoviglie davvero pulite e ridurre al minimo l’ingestione involontaria di sostanze indesiderate. Perché lavare un piatto non dovrebbe mai significare portare in tavola anche tracce di detersivo.