
Benzina, a chi spettano i rimborsi e come ottenerli - Ecoblog.it
Come ottenere un rimborso della spesa sulla benzina: quali documento preparare, requisiti e tutto quello che c’è da sapere.
I rincari degli ultimi mesi hanno allarmato e non poco gli italiani. Il carburante rischia di diventare, per chi si sposta in auto per lavoro o studio, una voce pesante della spesa mensile. Dove poi i servizi di trasporto pubblico sono carenti e/o insufficienti, gli spostamenti in auto sono necessari per quasi tutte le commissioni.
Ecco perché la notizia della possibilità di scaricare le spese del carburante dalla tasse potrebbe cambiare la vita di tantissimi italiani, facendo risparmiare tantissimi soldi in un anno. Ma dobbiamo andare con ordine e capire bene cosa prevede questa novità fiscale.
Rimborso spesa sulla benzina: chi può richiederlo
I costi legati all’auto, non sono dunque legati solo al carburante ma anche bollo, assicurazione e manutenzione ordinaria e non finanche i pedaggi, sono aumentati a dismisura negli ultimi mesi. E chi per esigenze di lavoro si sposta continuamente vede questa voce tra le spese che aumenta con il passare dei mesi.
Ma per i lavoratori che spendono centinaia di euro al mese per i costi legati alla propria vettura ci sono buone notizie, con la possibilità di “scalare” dalla tasse i costi. Quando l’auto è uno strumento di lavoro, ovvero mezzi esclusivamente strumentali – come ad esempio taxi, noleggio o scuole guida – portano costi e IVA al 100%. Le percentuali si ridimensionano se il veicolo è assegnato in un dipendente, con costi che si fermano al 70% mentre l’IVA al 40%.
Ma bisogna ricordare un’ulteriore ricalcolo per le auto della fascia elettriche e ibride plug-in, che godono di ulteriori agevolazioni rispetto alle termiche. Recupero parziale, invece, per le vetture ordinarie d’impresa, con tetti e quote ridotte noti ai responsabili amministrativi.

Purtroppo, al momento, la possibilità di intervento riguarda la fiscalità soltanto delle auto nel campo lavorativo e non privato. Dunque è necessario che il veicolo rientri come strumento per la produzione di reddito: benzina e spese collegate smetteranno di essere solo una voce in uscita e sarà possibile far rientrare i costi in numeri molto più accettabili per il lavoratore.
Infine va ricordato che è stato confermato anche per quest’anno il Bonus Benzina. Si tratta di voucher cartacei o elettronici a disposizione dei dipendenti – non tassati per loro e deducibili per le aziende – che permettono l’acquisto di benzina, gasolio, GPL e metano presso i distributori, e la ricarica di veicoli elettrici presso le colonnine autorizzate.
I buoni possono essere introdotti su decisione del datore di lavoro e, nel caso, spettano ai lavoratori dipendenti a tempo determinato o indeterminato, i dipendenti in smart working, i dipendenti part e full time e anche apprendisti, stagisti e collaboratori a progetto.