
La spugna che usi ogni giorno può essere pericolosa: come disinfettarla - ecoblog.it
La spugna da cucina può contenere più batteri di un wc. Ecco perché diventa pericolosa e come disinfettarla correttamente con microonde, lavastoviglie o acqua bollente.
L’idea di casa come luogo pulito e sicuro non sempre corrisponde alla realtà. Anche se passiamo ore a detergere, lavare e disinfettare ogni superficie, germi e batteri riescono a sopravvivere nei posti più impensati, spesso proprio in quegli oggetti che associamo alla pulizia quotidiana. Tra tutti, uno in particolare si rivela un vero e proprio concentrato di microrganismi: la spugna da cucina.
Usata per lavare piatti, bicchieri e utensili, finisce per diventare — secondo diversi studi scientifici — più sporca del wc. Una scoperta che sorprende, ma che spiega perché, nonostante le pulizie regolari, la cucina rimanga uno degli ambienti più contaminati della casa.
Perché la spugna da cucina è un ricettacolo di germi
La spugna è costantemente esposta a residui di cibo, grassi e acqua, creando un ambiente umido e ideale per la proliferazione batterica. A ogni utilizzo raccoglie migliaia di microrganismi, tra cui salmonella, Escherichia coli e stafilococchi, che possono resistere per giorni se non si interviene con una pulizia adeguata.
Secondo alcune analisi condotte da laboratori microbiologici europei, un solo centimetro cubo di spugna può contenere fino a 50 miliardi di batteri, una quantità che supera di gran lunga quella rilevata sulla tavoletta del wc.

La ragione è semplice: mentre il bagno viene spesso igienizzato con prodotti disinfettanti, la spugna da cucina viene solo sciacquata e riutilizzata, mantenendo al suo interno residui organici che alimentano i batteri.
Ogni volta che si lavano piatti o utensili, questi microrganismi vengono trasferiti da una superficie all’altra, contaminando persino le mani o il piano di lavoro.
Gli esperti consigliano di sostituire la spugna almeno una volta alla settimana, ma esistono anche metodi efficaci per prolungarne la vita, eliminando gran parte dei batteri senza sprechi.
I metodi più efficaci per disinfettarla
Il primo rimedio, consigliato anche dai microbiologi alimentari, è il microonde. Inserendo la spugna umida e riscaldandola per due minuti ad alta temperatura, il calore raggiunge livelli sufficienti per sterilizzarla quasi completamente. L’operazione va eseguita con cautela, evitando spugne metalliche o con parti abrasive che potrebbero danneggiare l’elettrodomestico.
Un’altra opzione valida è la lavastoviglie: basta posizionare la spugna nel cestello superiore e avviare un ciclo completo con asciugatura. Il calore e il detergente agiscono insieme, eliminando gran parte della carica batterica.
Chi preferisce un metodo tradizionale può immergerla in acqua bollente e candeggina per circa dieci minuti. Questo trattamento è particolarmente efficace contro la salmonella e gli agenti patogeni più resistenti. In alternativa, si può usare aceto bianco o bicarbonato di sodio, che purificano senza l’uso di prodotti chimici aggressivi.
È fondamentale non conservare la spugna bagnata: dopo l’uso va sempre strizzata e lasciata asciugare in un luogo ventilato. L’umidità è il terreno di coltura perfetto per i batteri, quindi mantenerla asciutta riduce drasticamente il rischio di contaminazione.
Alla luce di questi accorgimenti, la spugna da cucina — oggetto apparentemente innocuo — può tornare a essere un alleato nella pulizia domestica, senza rappresentare un pericolo invisibile.