Gusci di cozze e vongole, tutti li buttano nel posto sbagliato e rischiano la multa: vuoi essere il prossimo? - ecoblog.it
Non sono biodegradabili, rallentano il compost e vanno conferiti in modo corretto: ecco dove finiscono davvero i gusci di molluschi.
Dopo una spaghettata di vongole o una zuppa di cozze, il dubbio compare spesso sul finire del pasto: dove si buttano i gusci? La risposta non è così scontata, eppure sbagliare può compromettere un intero ciclo di compostaggio. I gusci dei molluschi, sebbene provengano da alimenti, non sono adatti al bidone dell’umido. Eppure molte famiglie italiane, specie nei mesi invernali in cui aumentano i piatti a base di pesce, continuano a commettere lo stesso errore.
La normativa sulla raccolta differenziata, aggiornata in molte città nel 2024, è chiara: i gusci di cozze e vongole devono essere smaltiti nell’indifferenziata. Ma perché? Il motivo è semplice e riguarda la loro composizione chimica. A differenza di bucce, avanzi e scarti organici che si decompongono in tempi brevi, questi gusci richiedono anni per degradarsi e possono compromettere la qualità del compost prodotto nei centri di smaltimento.
Cosa c’è davvero nei gusci: il motivo per cui non vanno nell’umido
Chi pensa che i gusci di molluschi siano “naturali” e quindi compostabili, si sbaglia. Nonostante l’origine animale, la struttura di cozze, vongole e simili è composta per la maggior parte da carbonato di calcio, un materiale duro e resistente, simile a quello presente nei coralli. Questo componente non si dissolve né si trasforma in compost nel tempo utile previsto dai processi industriali.
Molti impianti di compostaggio, da Bologna a Palermo, hanno segnalato nel corso del 2023 problematiche legate alla presenza di frammenti non biodegradabili tra i rifiuti organici. Tra i più citati ci sono proprio i gusci di molluschi, che finiscono per inquinare il compost finale, rendendolo meno adatto all’uso agricolo.

Oltre a compromettere la qualità del compost, allungano i tempi di lavorazione e costringono gli impianti a rallentare la produzione o a effettuare selezioni manuali aggiuntive. In alcune regioni è già partita una campagna di sensibilizzazione per evitare che i cittadini li buttino nell’umido.
In pratica: se vuoi fare una raccolta differenziata corretta, i gusci devono andare nel sacco grigio, insieme a tutto ciò che non può essere recuperato. Una regola semplice, ma ancora poco conosciuta, specie nelle famiglie in cui si consuma spesso pesce fresco.
Dalla tavola all’arte: idee creative per riutilizzare i gusci in modo originale
Prima di gettarli nel bidone, però, c’è chi suggerisce un riutilizzo creativo, soprattutto nei contesti domestici o educativi. Alcuni artisti e artigiani del riciclo hanno iniziato a trasformare i gusci di cozze e vongole in oggetti decorativi, bijou, piccoli mosaici o accessori per la casa.
A Lecce, durante una mostra di artigianato estivo, sono stati presentati portacandele ricavati da gusci di mitili dipinti a mano. A Venezia, alcuni laboratori per bambini propongono attività ludico-educative che prevedono l’uso di gusci puliti per creare forme di animali marini, barchette o addirittura piccoli quadretti.
Anche nel giardinaggio, i gusci triturati possono essere utili: se sbriciolati e inseriti nel fondo dei vasi, contribuiscono a migliorare il drenaggio del terreno e a proteggere le radici da eccessi di umidità.
L’unica accortezza è pulirli accuratamente, eliminando ogni residuo organico. Vanno lasciati asciugare all’aria aperta per almeno 24 ore e, se usati per decorazioni, è consigliabile l’uso di colle e vernici atossiche. Chi li impiega nel giardinaggio, invece, può semplicemente frantumarli e mescolarli al terriccio.
Si tratta di pratiche che non sostituiscono il corretto smaltimento, ma rappresentano un modo intelligente per dare una seconda vita a un materiale altrimenti destinato all’incenerimento. Una forma di riciclo non ufficiale, certo, ma utile per sensibilizzare soprattutto i più giovani.
In definitiva, il gesto corretto da fare è uno solo: indifferenziata. Ma se hai tempo, voglia e fantasia, un guscio può diventare molto di più di un rifiuto.
