Usa una spugna sui termosifoni e sta a guardare: il trucchetto furbo che fa risparmiare una fortuna - ecoblog.it
Un gesto semplice, a costo zero, per migliorare la resa dei termosifoni e tagliare la bolletta del gas nelle case italiane
Quando le temperature iniziano a scendere e il riscaldamento torna protagonista nelle case italiane, la corsa al risparmio diventa inevitabile. In un periodo in cui il costo dell’energia pesa sempre più sui bilanci familiari, ogni gesto, anche il più semplice, può fare la differenza. E proprio dentro le nostre case, senza interventi costosi o lavori complicati, esistono soluzioni poco conosciute ma efficaci. Una di queste arriva da un oggetto comune, spesso trascurato: una spugna da cucina.
L’idea è tanto banale quanto concreta: pulire le fessure dei termosifoni usando una spugna per eliminare la polvere che ne blocca la capacità di riscaldare in modo uniforme. In questo modo, il sistema lavora meglio, la stanza si scalda più rapidamente e il consumo di gas diminuisce sensibilmente. Secondo alcuni tecnici del settore, questa semplice abitudine, se applicata con costanza, può portare a un risparmio sui consumi fino al 10%. Nessuna magia, solo manutenzione fatta con buon senso. E a costo zero.
Termosifoni puliti, aria più calda: come e perché una spugna può fare la differenza
I termosifoni, anche quando sembrano in buono stato, spesso nascondono un problema invisibile: la polvere accumulata tra le alette metalliche e sul retro dell’impianto. È un fenomeno comune, soprattutto in ambienti dove si tende a tenerli accesi molte ore al giorno, magari con le finestre ben chiuse e i tappeti a terra. La polvere si infiltra ovunque, e nel caso dei radiatori va a formare uno strato che ostacola la corretta circolazione dell’aria calda. Questo compromette la distribuzione del calore, obbligando la caldaia a lavorare di più per raggiungere la temperatura desiderata. Il risultato? Più tempo per riscaldare gli ambienti, più consumo di gas, più soldi spesi. Ed è qui che entra in gioco la spugna.

Una spugna morbida, anche di quelle comunemente usate in cucina, può diventare uno strumento utile. Se fissata a un elastico o a una fascetta, può essere infilata tra le lamelle del termosifone e mossa avanti e indietro per rimuovere la polvere. In pochi minuti si ottiene una pulizia profonda, senza bisogno di smontare nulla. L’aria riprende a fluire, il calore si diffonde meglio, la stanza si scalda più in fretta. Non a caso, alcuni addetti alla manutenzione parlano di un risparmio anche del 10% sui consumi totali. È una stima, certo, ma dà la misura dell’impatto che possono avere piccoli gesti quotidiani. Un termosifone pulito non ha punti freddi, non rallenta la circolazione dell’acqua calda, non costringe il termostato a restare acceso più del dovuto. In più, l’ambiente domestico risulta anche più sano, con meno polveri in circolo. Un dettaglio da non sottovalutare, specie per chi soffre di allergie o vive con bambini piccoli.
Riscaldare casa in modo più efficiente: abitudini, errori comuni e piccoli accorgimenti
Il metodo della spugna non è l’unico alleato per ridurre i consumi energetici legati al riscaldamento. Esistono abitudini quotidiane che possono influire in modo significativo sulla bolletta e sul comfort degli ambienti. Una delle pratiche spesso trascurate è lo sfiato dei termosifoni: bolle d’aria nelle tubature impediscono all’acqua calda di circolare correttamente e riducono l’efficacia dell’impianto. Basta aprire una valvola per pochi secondi, far uscire l’aria e richiudere. Un’operazione semplice, da fare almeno una volta all’anno, magari prima dell’arrivo del freddo intenso.
C’è poi il problema dell’arredo: coprire i termosifoni con tende spesse, mobili, copridivani o stendibiancheria impedisce la libera diffusione del calore. Anche pochi centimetri di ostruzione possono abbassare la resa termica. Altro intervento utile è l’inserimento di pannelli riflettenti tra il termosifone e il muro, specialmente su pareti fredde o rivolte verso l’esterno. Questi pannelli, facilmente acquistabili nei negozi di fai-da-te, aiutano a riflettere il calore verso l’ambiente interno, evitando dispersioni inutili. Poi c’è la questione della temperatura: abbassare il termostato di un solo grado può ridurre i consumi del 6‑7%, senza che ci sia una reale sensazione di freddo.
Meglio ancora se si mantiene una temperatura costante, evitando di spegnere e riaccendere di continuo. Infine, l’aerazione: aprire le finestre è necessario, ma va fatto con criterio. Qualche minuto nelle ore più calde è sufficiente per cambiare l’aria senza disperdere il calore accumulato. Sommare questi gesti può significare avere una casa più calda e meno costosa da riscaldare. E la differenza si sente, soprattutto a fine mese, quando arriva la bolletta.
