Cappotto termico: benefici e limiti di una scelta tradizionale - ecoblog.it
Negli ultimi anni, il cappotto termico è stato considerato la soluzione principale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Con l’entrata in vigore da due mesi della Direttiva Case Green e l’aumento continuo dei costi energetici, sono sempre più diffuse alternative altrettanto valide, meno invasive e più economiche. Tra queste, l’insufflaggio si sta affermando come una tecnologia innovativa e vantaggiosa, in grado di garantire un elevato comfort abitativo e un significativo risparmio energetico.
L’isolamento a cappotto consiste nell’applicazione esterna di pannelli isolanti che rivestono le pareti degli edifici, con l’obiettivo di ridurre le dispersioni termiche in inverno e limitare il surriscaldamento estivo. Sistemi come quelli offerti da Knauf, tra i principali produttori nel settore, garantiscono prestazioni termiche e acustiche elevate, capacità di protezione dagli agenti atmosferici e una resa estetica di alto livello. Secondo i dati delle aziende specializzate, l’isolamento a cappotto può ridurre i consumi energetici di un edificio oltre il 30%, migliorandone la classe energetica e aumentando il valore immobiliare.
Tuttavia, il cappotto termico presenta alcune criticità. L’installazione è piuttosto invasiva, richiede tempi lunghi e può comportare disagi, come la necessità di proteggere finestre e porte o di svuotare temporaneamente gli ambienti. Inoltre, se non applicato correttamente o in situazioni non idonee, può compromettere la circolazione dell’aria nelle murature, favorendo la formazione di umidità e muffa. In casi estremi, danni provocati da fattori esterni, come i picchi che perforano il rivestimento, possono deteriorare il cappotto, causando costi aggiuntivi per la manutenzione.
Insufflaggio: la tecnologia emergente per l’efficientamento energetico
L’insufflaggio rappresenta una soluzione alternativa sempre più apprezzata soprattutto in fase di ristrutturazione. Si tratta di una tecnica che prevede l’iniezione di materiali isolanti, come fibra di cellulosa, perlite, poliuretano espanso o polistirene, all’interno delle intercapedini delle pareti. Questo intervento avviene dall’interno o dall’esterno, attraverso fori di piccole dimensioni, e non altera lo spessore delle murature né richiede permessi particolari.
Tra i principali vantaggi dell’insufflaggio vi sono i costi contenuti – mediamente intorno a 2.500 euro per un appartamento di circa 100 metri quadri – e la rapidità di esecuzione, che può essere completata in pochi giorni senza dover lasciare la casa. Il risultato è un isolamento termico e acustico efficace, con un miglioramento immediato del comfort abitativo e una significativa riduzione degli sprechi energetici.
Questa tecnica è particolarmente indicata per gli edifici con murature a cassa vuota, mentre in presenza di pareti monolitiche o massicce può risultare non praticabile. Inoltre, è fondamentale assicurarsi che i materiali isolanti non vengano a contatto con l’umidità, poiché ciò potrebbe comprometterne le prestazioni e favorire la formazione di muffa.

Mentre il cappotto termico agisce dall’esterno con un intervento strutturale e visibile, l’insufflaggio è meno invasivo, si realizza all’interno dell’edificio e non modifica l’estetica o i volumi abitativi. Entrambi i sistemi condividono l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica, ma si differenziano per costi, tempi di realizzazione e modalità di applicazione.
Gli esperti del settore edilizio sottolineano come non esista una soluzione universale: la scelta tra cappotto termico e insufflaggio deve essere valutata caso per caso, considerando le caratteristiche dell’edificio, il budget disponibile e le esigenze specifiche dei proprietari. Prima di intraprendere qualsiasi intervento, è consigliabile rivolgersi a professionisti qualificati per una diagnosi energetica completa e un’analisi tecnica approfondita.
Inoltre, le normative italiane e comunitarie stanno favorendo sempre più l’adozione di tecniche efficienti e sostenibili, con particolare attenzione alla qualità dei materiali e alle prestazioni nel lungo termine. Ad esempio, la norma europea EN 14064-1 definisce precise classi di assestamento per i materiali isolanti utilizzati nell’insufflaggio, garantendo la durata e la stabilità dell’intervento per decenni.
