Questa la miglior passata di pomodoro secondo Altroconsumo: dove comprarla - ecoblog.it
Dalle etichette famose ai marchi outsider: ecco le passate di pomodoro premiate nel blind test di Gambero Rosso.
Il pomodoro è un pilastro della cucina italiana, ma scegliere la passata giusta non è mai stato così complicato. Sugli scaffali dei supermercati convivono decine di marchi, ognuno con la sua promessa: “origine italiana”, “biologico”, “artigianale”, “lavorazione a bassa temperatura”. Etichette accattivanti, spesso simili tra loro, che confondono più di quanto aiutino. A rimettere ordine in questo affollato panorama ci ha pensato Gambero Rosso, che ha realizzato un test comparativo alla cieca su 28 passate di pomodoro disponibili nella grande distribuzione italiana.
Un panel composto da chef, giornalisti gastronomici e tecnologi alimentari ha assaggiato i prodotti senza conoscerne il marchio né il prezzo, per valutare unicamente la qualità organolettica. Il risultato? Una classifica che riserva più di una sorpresa, con brand insospettabili ai vertici e alcuni nomi celebri lasciati indietro.
Come è stato svolto il test: metodo, criteri e sorprese
Il blind test ha seguito criteri precisi. Le passate sono state valutate secondo parametri fondamentali come aroma, densità, acidità, colore e gusto complessivo. Nessuna influenza esterna, nessuna etichetta visibile. Solo il pomodoro, nel suo stato più puro.

Al primo posto si è distinta la Passata Verace Cirio, lodata per l’equilibrio tra dolcezza e acidità, il profumo pulito di pomodoro maturo e un sapore pieno ma naturale. Una scelta che ha convinto tutti i giurati, anche quelli più scettici nei confronti dei grandi marchi.
Seconda classificata è La Passata Santa Rosa, che ha colpito per il suo carattere rustico. Non è la più densa né la più rossa, ma restituisce al palato una sensazione autentica, quasi casalinga. Il colore opaco non ha penalizzato l’assaggio, anzi: la sua naturalezza è stata interpretata come un punto di forza.
Sul terzo gradino del podio troviamo Petti con Il Delicato, una passata extrafine dalla profondità aromatica insolita, apprezzata per l’eleganza gustativa e la freschezza percepita. Un prodotto che si allontana dai canoni standardizzati e cerca una sua identità.
Completano la top 7: Vitale, al quarto posto, con una passata equilibrata, intensa e con profumo riconoscibile. Rodolfi con Fior di Passata, quinta, per la consistenza compatta e il sapore diretto. Mutti, sesta, riconosciuta per il classico equilibrio dolce/acido e una lavorazione meticolosa. Casa Coricelli, settima, apprezzata per la sua semplicità d’uso e un gusto neutro ma efficace in cottura.
Una delle sorprese del test è che alcuni grandi nomi del settore non sono riusciti a entrare nelle prime posizioni, a conferma che la fama non sempre corrisponde alla qualità percepita.
Cosa ci insegna davvero questa classifica sul pomodoro in bottiglia
Il test del Gambero Rosso mostra chiaramente che le differenze tra le passate industriali sono più profonde di quanto si pensi. Le variabili in gioco — tipo di pomodoro usato, metodi di lavorazione, tempo tra raccolta e trasformazione — influenzano radicalmente il risultato nel piatto.
Il prezzo, spesso considerato indicativo, non ha avuto peso nel giudizio. Alcune delle passate più apprezzate costano meno di quelle più blasonate. Questo ribalta molte convinzioni consolidate e invita i consumatori a provare con il proprio gusto, oltre a leggere le etichette.
Curioso il caso di alcune aziende meno note che sono riuscite a farsi notare per l’alta qualità della materia prima e la lavorazione attenta. Segno che nel panorama delle conserve italiane esiste ancora spazio per chi lavora bene, anche senza investimenti pubblicitari milionari.
La passata resta un simbolo domestico, un ingrediente carico di memoria e tradizione. Ma oggi non basta più “fare la salsa” come una volta. Chi compra al supermercato ha bisogno di riferimenti chiari, perché il mercato è cambiato e la varietà è tanta. Il consiglio, quindi, è semplice ma non banale: assaggiare, confrontare, scegliere con attenzione, senza lasciarsi sedurre solo dal design dell’etichetta o dai claim di moda.
Il test non vuole essere una sentenza definitiva, ma una fotografia precisa di quello che c’è oggi nei nostri scaffali, utile per chi vuole sapere davvero cosa porta a tavola quando versa passata nel sugo della domenica.
