Meteo di Natale, attese piogge in queste zone: le previsioni aggiornate - ecoblog.it
La settimana di Natale segna il ritorno dell’instabilità: piogge, neve sui rilievi e clima meno mite.
La settimana che precede il Natale segnerà una svolta nel quadro meteorologico europeo, con effetti diretti anche sull’Italia. Dopo giorni dominati da correnti occidentali miti, l’alta pressione comincerà a spostarsi verso l’Atlantico e il Centro-Nord Europa, liberando il Mediterraneo dal suo effetto stabilizzante. Non si profila un’ondata di gelo, ma una fase più dinamica, con condizioni atmosferiche irregolari, differenziate tra le latitudini settentrionali e meridionali del continente. Il cambiamento non sarà brusco, ma progressivo, e potrebbe mantenersi anche oltre il 25 dicembre, accompagnato da un graduale calo termico e da passaggi perturbati intermittenti.
Il periodo tra il 22 e il 29 dicembre seguirà una tendenza generale di instabilità, piuttosto che una sequenza precisa di eventi. Le piogge non saranno uniformi, ma potranno colpire aree diverse in base al tracciato dei fronti atlantici. Le temperature, dopo un lungo periodo con valori superiori alla media, torneranno su livelli più coerenti con la stagione, anche se resteranno leggermente sopra la norma. Le perturbazioni porteranno neve sui rilievi, specialmente sulle Alpi e sugli Appennini centro-settentrionali, ma non è da escludere un abbassamento della quota neve verso fine mese, se le correnti fredde dovessero guadagnare terreno.
L’alta pressione arretra e lascia il Mediterraneo esposto alle perturbazioni atlantiche
L’assetto barico in Europa si modifica in modo graduale ma significativo. L’alta pressione subtropicale, che aveva dominato gran parte della prima metà di dicembre, tende a ritrarsi verso l’Atlantico e la zona compresa tra il Regno Unito e la Scandinavia. Questo movimento apre un varco sul Mediterraneo centrale, permettendo l’ingresso di correnti umide e instabili. Le perturbazioni, provenienti da ovest, avranno quindi più spazio per scendere verso la Penisola, favorendo un aumento della nuvolosità e dei fenomeni piovosi. Si tratterà di sistemi mobili, capaci di alternare giornate con piogge sparse ad altre più stabili, ma il contesto generale sarà meno prevedibile rispetto ai giorni di alta pressione.

Le aree più coinvolte potrebbero essere quelle del Centro-Sud, in particolare i settori tirrenici e parte delle regioni adriatiche, anche se molto dipenderà dalla traiettoria effettiva delle perturbazioni. Le Alpi e gli Appennini torneranno a vedere la neve, soprattutto oltre i 1.200-1.400 metri, ma con il passare dei giorni la quota potrebbe abbassarsi. I venti, in rinforzo, spazzeranno le zone più esposte del Tirreno e dell’alto Adriatico, generando anche un aumento del moto ondoso nei bacini occidentali.
Questo tipo di configurazione non garantisce stabilità, ma nemmeno maltempo diffuso. Saranno piuttosto le oscillazioni rapide a caratterizzare il periodo natalizio, con sbalzi termici contenuti e un’alternanza tra cieli grigi e schiarite. La prevedibilità a lungo termine resta bassa, ma la dinamica in atto suggerisce che il Natale 2025 potrebbe svolgersi in un clima più tipico per il periodo, anche se non rigidamente invernale.
Le previsioni meteo per l’Italia tra il 22 e il 29 dicembre: piogge, neve e clima meno mite
Il territorio italiano vivrà questa fase meteorologica in modo differenziato. Al Nord, dove le temperature sono state più alte della media per diversi giorni, si attende un lento rientro nella norma, accompagnato da piogge sparse che potrebbero concentrarsi tra Liguria, Piemonte, Lombardia e Friuli. Sui rilievi alpini tornerà la neve, anche se inizialmente solo oltre i 1.500 metri. Con l’avanzare della settimana, le condizioni potrebbero favorire un abbassamento della quota neve fino ai 1.000 metri, soprattutto nel Nord-Est.
Al Centro e al Sud la situazione sarà più variabile. Le regioni tirreniche – come Toscana, Lazio, Campania e Calabria – saranno tra le più esposte alle infiltrazioni umide, con piogge intermittenti e cieli spesso nuvolosi. Sul versante adriatico il tempo sarà meno perturbato, ma non si escludono rovesci brevi in transito. Le temperature massime, pur in calo, resteranno più alte al Sud, dove l’aria mite africana continuerà a influenzare la colonna d’aria nei bassi strati.
Sulla Sardegna e la Sicilia il tempo sarà meno omogeneo. Si alterneranno giornate con piogge irregolari ad altre più soleggiate. I venti da ovest e sud-ovest contribuiranno a mantenere le temperature più elevate della media, ma con valori che tenderanno a scendere verso la fine del mese. Nelle aree interne appenniniche, in particolare tra Abruzzo, Molise e Basilicata, potrebbero verificarsi brevi nevicate in quota, anche se senza accumuli significativi.
Il quadro complessivo per la settimana natalizia resta quindi quello di una fase meteorologica instabile, dove le pause asciutte si alterneranno a passaggi perturbati. La mitezza anomala dei giorni precedenti sarà attenuata, ma non sostituita da un vero freddo invernale. Il clima tornerà a ricordare quello tipico di dicembre, con maggiori contrasti tra Nord e Sud, e con fenomeni atmosferici più frequenti soprattutto nelle zone esposte al flusso atlantico.
