Seguici su

news

Margherita Hack è morta

Margherita Hack si è spenta in ospedale all’età di 91 anni.

Margherita Hack, la celebre astrofisica e attivista italiana, si è spenta la notte scorsa all’ospedale Cattinara di Trieste, dove era ricoverata da una settimana in seguito al riacutizzarsi dei problemi cardiaci che la affliggevano. Aveva 91 anni. Con lei c’erano il marito Aldo De Rosa, con il quale era sposata da 70 anni, la sua assistente Tatiana, l’amica storica Marinella Chirico e il responsabile del polo cardiologico, Gianfranco Sinagra.

Classe 1922, Margherita Hack è stata una delle donne più importanti della storia del nostro Paese e non solo. Fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, l’Osservatorio Astronomico di Trieste, tra il 1964 e il 1987, contribuendo al suo sviluppo sul piano nazionale e internazionale.

Campionessa di salto in alto e salto in lungo in giovane età, si laureò in fisica nel 1945 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi realizzata presso l’osservatorio di Arcetri e da quel momento non smise mai di occuparsi di astrofisica, diventando in breve tempo una delle principali divulgatrici a livello mondiale, stimata e riconosciuta da tutti.

Nel corso della sua attività ha dato un contributo fondamentale alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle, allo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca presso l’università di Trieste. Lì, nel 1980, diede vita all’Istituto di Astronomia, poi diventato Dipartimento di Astronomia, di cui fu direttrice fino al 1990.

Margherita Hack è sempre stata profondamente impegnata sia socialmente sia politicamente. Si è battuta a lungo, tra gli altri, a favore della causa omosessuale e a sostegno dell’eutanasia. Lei, laica da sempre, non ha mai nascosto il suo fastidio il ruolo che la Chiesa cattolica ricopre nel nostro Paese. A proposito del caso Englaro, ad esempio, dichiarò:

È vergognoso che gente che si dichiara cristiana si accanisca in modo fondamentalista contro una persona che è morta da 17 anni, che non ha nessun modo di difendersi e che quando era in vita aveva sempre dichiarato di non voler essere sottoposta all’accanimento terapeutico. Peggio ancora, però, è che siano i politici a intromettersi: chi vuol agire contro la sentenza della Corte di Cassazione, ma anche la passività della sinistra e del Partito democratico, che ha avuto una reazione estremamente debole contro l’ingerenza della Chiesa.

Nel 2010 fu premiata come “Personaggio gay dell’anno” per la sua attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Proprio in quell’occasione, criticando aspramente la situazione italiana, dichiarò:

Da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo un paese arretrato, che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui.

Si è sempre detta contro la realizzazione delle centrali nucleari e a favore della ricerca sul nucleare, a favore del diritto all’aborto e all’eutanasia, ma anche per la ricerca sulle staminali embrionali e per il testamento biologico.

Ha partecipato attivamente anche alla vita politica del nostro Paese, candidandosi con la sinistra alle elezioni regionali del 2005 in Lombardia e a quelle del 2010 nel Lazio e a quelle politiche del 2006 con il Partito dei Comunisti Italiani e rinunciò una volta eletta per continuare a dedicarsi al suo primo amore, l’astronomia.

Memorabile anche la lettera aperta pubblicata su MicroMega nel 2009 in cui invitava l’allora premier Silvio Berlusconi a non impiegare il Parlamento allo scopo di evitare i giudici e a farsi processare:

Caro cavaliere, perché non ha il coraggio di affrontare i suoi vari processi, invece di impegnare per mesi il parlamento a trovare un modo per evitarli, violando la costituzione che afferma che “la legge è uguale per tutti” e non “per tutti eccetto Silvio”? Abbia un po’ più di coraggio e di fiducia nella giustizia. Se è innocente non ha nulla da temere. Se invece sa di essere colpevole dia le dimissioni.

Nel 2011 Margherita Hack aveva sottoscritto il proprio testamento biologico, pubblicato nel libro La stella più lontana. Riflessioni su vita, etica e scienza.

Foto | Wikimedia

Ultime novità