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Inquinamento

Australia, tonnellate di nichel sulla Grande Barriera Corallina

Braccio di ferro fra il miliardario Clive Palmer, proprietario della Queensland Nickel, e il Governo australiano e l’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina

Tonnellate di reflui tossici di una raffineria di nichel di proprietà del miliardario australiano Clive Palmer sono stati sversati nel parco marino della Grande Barriera Corallina, al largo di Yabulu, una località situata a 20 chilometri a Nord di Townsville, nel Queensland. Gli impianti della raffineria di nichel si trovano di fronte alla più grande famosa barriera corallina del mondo. La denuncia è stata fatta da un’associazione di tutela ambientale che ha avuto accesso ai documenti ufficiali sul caso.

La raffineria Queensland Nickel è stata costruita nel 1974, sette anni prima che la Grande Barriera Corallina diventasse patrimonio dell’Umanità. In un documento del Dipartimento delle Risorse Forestali e Ambientali del governo federale si parla di “problemi continui con la capacità di gestione dei problemi delle acque” e dei numerosi scarichi non autorizzati di acque tossiche effettuati nelle zone protette nel 2009 e nel 2011. Nello sversamento più recente sono state sversate 516 tonnellate di azoto, elemento chimico che le autorità hanno cercato di rimuovere dal parco marino.

Sia nel marzo 2009 che nel gennaio 2010 l’azienda aveva richiesto al governo federale e all’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina (GBRMPA) l’autorizzazione a scaricare le acque reflue: in entrambi i casi il permesso era stato negato. Gli scarichi erano avvenuti ugualmente e le autorità lo sapevano ma non hanno introdotto alcun procedimento civile o penale nei confronti della società.

Nel giugno 2012 Clive Palmer era tornato alla carica chiedendo di sversare le acque reflue poiché le forti piogge avrebbero fatto traboccare i reflui dalle vasche di contenimento, ma la GBRMPA si era opposta un’altra volta spiegando come i livelli di azoto fossero 100 volte superiori al massimo consentito e come nello sversamento fossero inclusi altri metalli pesanti e contaminanti quali nichel, cobalto e ammoniaca. In un suo report il GBRMPA sosteneva che una quantità di sversamenti simile nella Halifax Bay (una zona di saline e mangrovie) avrebbe avuto l’impatto dello scarico giornaliero di acque reflue trattate in una città di sette milioni di persone. Fra Clive Palmer e l’autorità di gestione del parco naturale è iniziato un braccio di ferro: il proprietario della raffineria ha addirittura minacciato la richiesta di un risarcimento di 6,4 miliardi di dollari australiani (più di quattro miliardi di euro)per compensare le interferenze dell’ostruzionismo del GBRMPA nei confronti dell’attività della raffineria.

Clive Palmer è un noto imprenditore australiano attivo nel settore minerario e chimico, ma anche nel mondo dello sport (calcio e golf soprattutto). Fra i suoi sogni di miliardario vi è quello di ricostruire una replica del Titanic. La Queensland Nickel produce attualmente 30mila tonnellate di nichel e1500 tonnellate di cobalto all’anno.

Andrew Powell, Ministro dell’Ambiente dello Stato del Queensland, ha fatto sapere che la società ha tempo fino al prossimo 1° novembre per costruire un muro che impedirà qualsiasi trasbordo di stagni tossici: “In caso contrario avrà gravi conseguenze”.

Via | Publico

Video | Youtube

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