Inquinamento
Palermo, parco Cassarà chiuso per amianto
Mercoledì 16 aprile la Procura di Palermo ha disposto il sequestro preventivo del Parco Cassarà per la “accertata presenza di fibre d’amianto”
Il Parco Cassarà di Palermo è chiuso: la Procura palermitana ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza per la “accertata presenza di fibre di amianto”. L’amianto, secondo le prime ricostruzioni effettuate dai vigili urbani, sarebbe stato sotterrato nel sottosuolo e il parco – realizzato su terreni abbandonati per anni – sarebbe stato utilizzato come discarica abusiva. Alle 14 di mercoledì 16 aprile i vigili urbani hanno eseguito il provvedimento della magistratura chiudendo il parco che si trova fra via Basile, via Altofonte e corso Pisani. Le persone presenti sono state fatte uscire e in questi giorni si sta provvedendo alla chiusura degli uffici all’interno dell’area verde.
Negli scorsi mesi una ditta specializzata aveva effettuato una bonifica togliendo l’amianto che si trovava in superficie, mentre andranno avanti le indagini per capire quando, come e da chi l’amianto è stato sepolto nel parco.
Forze dell’ordine e magistratura, di concerto con i tecnici del Comune che gestiscono il parco, hanno deciso di compiere un’indagine a tappeto sui 26 ettari del parco per cercare di stabilire se l’area sia stata utilizzata come discarica abusiva o se, invece, l’amianto venuto in superficie non appartenga a vecchi edifici presenti prima che venisse costruito il parco. Dopo la bonifica, naturalmente, il parco verrà restituito alla cittadinanza.
Il parco – intitolato al commissario di polizia Ninni Cassarà, ucciso dalla mafia nel 1985 – è il secondo di Palermo come estensione. Molto utilizzato dai runner palermitani, dispone di molte strutture quali un teatro all’aperto, una pista di pattinaggio, tre campi di bocce, un lago artificiale, percorsi pedonali, ciclabili e ambientali.
Via | Repubblica
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