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Inquinamento

Amianto, allarme mesotelioma pleurico in Lazio

Il Registro regionale dei mesoteliomi maligni del Lazio del dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario regionale ha registrato 1042 casi di mesotelioma maligno fra il 2001 e il 2014

Oltre mille casi di mesotelioma pleurico dal 2001 al 2014, molti comuni con un’incidenza della malattia notevolmente superiore alla media e, secondo le stime più recenti, un milione di tonnellate di materiale da rimuovere in siti da bonificare. La Regione Lazio prende atto che la questione amianto è una delle priorità del proprio sistema sanitario regionale e pensa a una nuova legge regionale e a un monitoraggio aereo con droni per individuare le coperture sulle quali intervenire.

È Cristiana Avenali, già dirigente di Legambiente e ora consigliera regionale Pd, a proporre una legge che affronti “in maniera concreta e sistemica i problemi legati all’esposizione all’amianto” e sopperisca ai ritardi.

Il Registro regionale dei mesoteliomi maligni del Lazio del dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario regionale ha registrato 1042 casi di mesotelioma maligno, con il 70% di casi fra gli uomini e il 30% fra le donne, con una prevalenza della fascia d’età 65/74 anni.

In alcuni comuni il tasso di incidenza (ovverosia il numero di persone malate ogni 100.000 abitanti) è particolarmente elevato: Campagnano di Roma (TI 6,6), Rignano Flaminio (TI 5,9), Sezze (TI 5,6), Capena e Colleferro (TI 5,5), Pomezia (TI 5,2), Gaeta (TI 5,1), Civitavecchia (TI 4,7), Frascati (TI 4,2). Nella capitale il TI è di 2,8 fra gli uomini e di 1 fra le donne.

Il Centro Regionale amianto ha analizzato il 12% del territorio fino a oggi e la stima della presenza complessiva di materiale contenente l’asbesto è quantificata in un milione di tonnellate. Verosimilmente potrebbe trattarsi di una stima per difetto visto il ritardo dei monitoraggi. L’abbattimento del vecchio Velodromo capitolino, la bonifica della sede Rai di viale Mazzini e l’asbesto nelle tubature dell’acquedotto di Roma Nord sono i tre casi più rilevanti di inquinamento da amianto emersi negli ultimi anni, ma si è ancora molto lontani da una giusta definizione dei confini del problema. Fra le proposte di Avenali anche quella di un nucleo amianto che coordini le azioni e recuperi le risorse necessarie per finanziarle.

Via | Repubblica

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