Inquinamento
Cina, il documentario di denuncia censurato da Pechino
Under the dome dell’ex giornalista televisiva Chai Jing denuncia la politica energetica del governo cinese
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Si chiama Chai Jing l’ex giornalista televisiva 39enne che ha deciso di sfidare il potere politico-economico del suo Paese e rivelare che cosa accade con Under the dome ovvero “sotto la cupola”. L’ex giornalista ha prodotto a sue spese il documentario l’ha messo in rete e il suo video, in versione integrale o in versioni ridotte e frammentate, è già stato visto da circa cento milioni di persone in pochi giorni diventando un vero e proprio “caso”.
Chai Jing racconta come nel suo Paese vengano utilizzate risorse fossili di bassa qualità e l’apatia burocratica e la mancanza di legislazione facciano il resto, creando gravi catastrofi ambientale, mentre il potere crea diversivi con investimenti nell’energia pulita che non sono in grado di rimediare ai danni passati e futuri delle fonti fossili.
La giornalista spiega come i funzionari governativi cinesi vengano valutati per quanto fanno crescere il Pil, non per i risultati ottenuti, ragione per cui l’importante è far partire un progetto, non proseguirlo o portarlo a termine.
Il documentario ricorda Una scomoda verità con Al Gore: la giornalista cammina sul palcoscenico e racconta con l’ausilio di immagini e infografiche verità altrettanto scomode. Proprio oggi è il giorno della cerimonia inaugurale della riunione annuale del Parlamento cinese, l’occasione nella quale i delegati firmano le proposte del Partito Comunista tramutandole in legge. La scelta di tempo con cui questo documentario – della durata di 103 minuti – è stato pubblicato non è casuale. Diventato in breve tempo virale, duplicato su più siti Internet e sottotitolato in inglese per renderlo comprensibile anche al pubblico occidentale, Under the dome è stato censurato dal web cinese. Il classico recinto chiuso dopo che i buoi sono già fuggiti.
Via | The Guardian
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