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ENERGIE

Giappone, Fukushima: 40 anni per smantellare la centrale e carenza di lavoratori

C’è carenza di lavoratori nelle operazioni di bonifica della centrale di Fukushima per raggiunto limite di esposizione alle radiazioni. Si fatica a trovare anche nuovi addetti

Secondo il governo di Tokyo, guidato dal conservatore Shinzo Abe, ci varranno tra i 30 e i 40 anni per smantellare la centrale nucleare di Fukushima numero 1, rimasta danneggiata dal terremoto dell’11 marzo 2011. Tuttavia, la Tokyo Electric Power Company (Tepco) fa sapere che per raggiungere l’obiettivo sarà necessario avere a disposizione un adeguato numero di lavoratori, e questo oggi sembra un problema di massima urgenza.

A tale riguardo, il giornale locale Fukushima Minpo rende noto che, dall’inizio del 2015, già 174 addetti ai lavori hanno dovuto lasciare la centrale per raggiunto limite di esposizione alle radiazioni (fissato a 100 millisievert in 5 anni dalla legislazione nipponica). Per la testata, inoltre, ci sarebbero duemila lavoratori che in quattro anni sono stati esposti a radiazioni comprese tra 50 e 100 millisievert. Tepco, per il momento, ha replicato affermando che alla carenza di forza lavoro si farà fronte con riduzioni di radiazioni nella centrale.

La verità, però, è che a distanza di quattro anni dell’incidente non è così facile trovare tecnici qualificati e motivati. A confermarlo è stato un operatore di un’azienda appaltatrice di Tepco all’emittente Nhk World. Secondo l’intervistato, la paura di procurarsi danni alla salute e di essere additati come hibakusha (termine con cui dai tempi di Hiroshima vengono definiti in maniera spregiativa gli individui esposti alle radiazioni) riduce notevolmente il bacino di addetti a disposizione.

Intanto, Tepco la scorsa settimana, anche per allontanare le polemiche che l’hanno coinvolta, ha diffuso le immagini di un sofisticato robot impiegato nel reattore 1. La sua funzione è stata quella di analizzare e raccogliere dati che renderanno più agevole la bonifica. Il grado di radioattività e la temperatura (intorno ai 20°C), riscontrati dalle indagini, hanno presentato valori più bassi di quello che si poteva temere.

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