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Auto a Idrogeno

Auto a idrogeno, il ruolo di Toyota in Alto Adige

In Alto-Adige si punta tutto sulla mobilità a idrogeno e Toyota sta decisamente sul pezzo.

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L’esperienza di partnership tra Toyota e le Istituzioni italiane per l’adeguamento della normativa e la futura realizzazione di reti infrastrutturali adeguate per la mobilità sostenibile comincia a dare i suoi primi, interessanti, risultati. Con Mirai, la prima berlina di serie a idrogeno di Toyota, la casa giapponese ha esportato in Trentino Alto-Adige il suo “modello idrogeno”, che già la concorrente Hyundai (ve ne abbiamo parlato di recente proprio qui su Ecoblog) sta cercando di esportare proprio in Trentino.

Con 10 macchine a idrogeno, 5 autobus con celle a combustibile ed oltre un milione di chilometri a emissioni zero percorsi infatti la Regione del nord Italia è capofila nazionale per la mobilità a idrogeno, un esperimento che sembra dare risultati davvero confortanti:

Grazie all’ibrido abbiamo realizzato il miglior presente possibile e i numeri in Italia lo testimoniano: siamo arrivati a una quota del 3% del mercato

ha affermato Andrea Saccone, Service Excellence & Innovation General Manager Toyota Motor Italia durante il dibattito che si è svolto giovedì 18 maggio presso il Centro idrogeno H2 di Bolzano, alla presenza del Presidente della Provincia Arno Kompatscher, degli assessori Florian Mussner (mobilità) e Richard Theiner (ambiente), dei vertici di Autobrennero Spa, Alperia e SASA, dei rappresentanti di case automobilistiche e imprese altoatesine.

Un successo che, nei numeri e negli obiettivi, non è solo economico ma che, vivaddio, ha anche qualche aspetto più etico:

“[…] Crediamo nell’uso diffuso di una risorsa così importante come l’idrogeno. Per fare questo, abbiamo lavorato tanto e continuiamo a farlo, al fianco delle Istituzioni. Grazie infatti al Governo e al Parlamento, l’Italia si sta adeguando agli altri Paesi europei nei quali l’uso dell’idrogeno è già una realtà consolidata. In recepimento della Direttiva per la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi (DAFI), l’Italia ha deciso che entro il 2025 dovrà essere costruito un numero adeguato di stazioni di rifornimento nelle quali sarà possibile rifornire i serbatoi a 700 bar, in tutta sicurezza, come sulla Mirai. Ma questo sarà davvero possibile solo quando l’Italia aggiornerà l’obsoleta normativa tecnica di costruzione delle stazioni di rifornimento.”

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