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Energie rinnovabili e batterie: Taiwan chiede aiuto a Tesla

Dopo il black out di ferragosto, che ha lasciato al buio 17 città e milioni di abitanti, il Ministero della Scienza e Tecnologia non esclude di investire in energie rinnovabili e accumuli di energia con batterie al litio. E chiama Tesla.

Energie rinnovabili e batterie: Taiwan chiede aiuto a Tesla

Addio al nucleare dal 2025 e un piano di investimenti in fotovoltaico, eolico e altre rinnovabili con accumulo di energia con batterie al litio: questo sarà il futuro energetico di Taiwan secondo quanto riporta l’agenzia di stampa asiatica Nikkei.

Il 15 agosto milioni di cittadini residenti in 17 città di Taiwan sono rimasti senza elettricità a causa di un malfunzionamento di una centrale elettrica del nord del paese: due minuti di interruzione nella fornitura di gas a un impianto termoelettrico turbogas hanno causato il black out ed ingenti disagi alla popolazione, attività economiche comprese.

Il fatto non sarebbe così preoccupante se il paese asiatico non avesse già deciso di fare a meno del nucleare entro il 2025, cosa che senza rinnovabili lo renderebbe dipendente dalle centrali elettriche alimentate da combustibili fossili come il gas, il petrolio e il carbone. Ma il Governo di Taiwan ha deciso di guardare molto più avanti e di investire in un sistema energetico serio, basato non solo sulle rinnovabili ma anche sugli accumuli di energia con batterie al litio e ad altre tecnologie.

E, parlando di batterie al litio da abbinare alle rinnovabili, al momento il leader del mercato è Tesla. Proprio all’azienda californiana ha intenzione di rivolgersi il Ministro della Scienza e della Tecnologia, Chen Liang-gee: “Tesla sta usando la tecnologia delle batterie al litio per aiutare l’Australia e la California a implementare le reti intelligenti e gli accumuli di energia connessi alla rete, e noi possiamo imparare da loro in futuro. Proveremo a cercare una soluzione possibile, entreremo in contatto con loro“.

Chen fa riferimento esplicito ai contatti tra Tesla e l’Australian Energy Market Operator, il cui CEO Audrey Zibelman ha definito la collaborazione con l’azienda una “parte molto importante del nostro piano estivo“. In South Australia, dove i black out li hanno sperimentati a settembre 2016 a causa di una tempesta, Tesla vorrebbe costruire una mega batteria a ioni di litio da 129 MWh di capacità.

I piani del Governo taiwanese vanno ben oltre le dichiarazioni ai giornalisti: Chen ha affermato che il Governo invierà presto un team di suoi rappresentanti negli Stati Uniti per parlare con Tesla, anche se non sarà lui in persona a guidare la delegazione. Il che, tradotto dal linguaggio diplomatico, vuol dire che non si tratta di una mossa politica ma di veri e propri colloqui di business. Si mandano i tecnici per parlare di soluzioni concrete, senza che venga anche il Ministro a fare passerella. Non per niente, al momento, ancora Tesla non commenta la notizia. Gli affari, loro, li sanno fare.

Credit foto: Tesla

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