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Acqua

In India al via la bonifica del Gange per combattere la povertà

In India il governo con il supporto della Banca Mondiale va a organizzare la bonifica del Gange, il fiume sacro e meta di pellegrini. Gli indiani lo chiamano Ganga (è femminile in sanscrito) ed è rappresentato come una dea opulenta e generosa. Ma i 400 milioni di indiani che vivono lungo il suo corso lo inquinano e le fonti di questa contaminazione sono fra le più varie: si va da scarichi industriali, agricoli a fognature. La bonifica costerà 1.556 miliardi di dollari, di cui 1 miliardo di dollari versati dalla Banca Mondiale con cui si andrà non solo a ripulire il fiume ma anche a innescare il circolo virtuoso dell’economia sostenibile creando nuovi posti di lavoro.

Il progetto perciò non prevede solo bonifiche ma la creazione di personale specializzato attraverso la formazione da coinvolgere nella prevenzione, controllo e monitoraggio dell’inquinamento delle acque.

Il fiume viaggia per 2500 km dalla sorgente dell’ Himalaya e giunge nel Golfo di Bengala attraversando cinque stati e arricchendo e rendendo fertili enormi distese di pianure agricole. Ma l’inquinamento del Gange è divenuto oramai insostenibile sia per la vita acquatica sia per gli esseri umani e sta mettendo a repentaglio sanità e biodiversità.

Oggi un terzo dei liquami versato nel fiume e che proviene dalle città non è trattato o scarsamente trattato e rappresenta il 20% di tutte le acque reflue verdate. In effetti il Gange sopratutto nella parte centrale è talmente inquinato che non è possibile né berlo, né usarlo per i fanghi e neanche per le abluzioni sacre.

l progetto però non si limiterà alla bonifica ma contribuirà anche a rafforzare le Commissioni di controllo per meglio monitorare l’inquinamento del Gange attraverso la modernizzazione dei sistemi informativi e formazione del personale. Il progetto finanzierà anche il controllo dell’inquinamento attraverso la qualità delle acque.

Via | World Bank
Foto | Getty images

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