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L’inutile austerità nei conti errati di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff

Austerità troppo austera? Sembra che la colpa del taglio alla crescita e ai PIL anche in Europa sia da attribuire a un errore nelle formule di calcolo di un foglio excel presentato dai due studiosi Carmen Reinhart (in alto nella foto) e Kenneth Rogoff.

Cosa succede se due economisti di Harvard sbagliano la formula di calcolo di un foglio excel? Succede che mezzo mondo, quello occidentale per l’esattezza, inclusa l’Europa si convince che sia l’austerità la strada da praticare per superare il debito pubblico, ma così facendo si trova sulla strada della bancarotta. Probabilmente l’errore sarebbe passato inosservato se lo studio non fosse stato preso come modello dalla Comunità europea per imporre politiche economiche di austerità a discapito di tagli verso servizi essenziali quali la Sanità, la messa in sicurezza del suolo o anche le bonifiche e lo stesso rilancio delle economie in favore della creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno alle imprese ecc. ecc.

L’articolo che avrebbe consolidato la crisi innescata nel 2008 e mai superata è Growth in a Time of Debt pubblicato nel 2010 da Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff famosi economisti di Harvard ed ex dirigenti dell’ FMI. Lo studio raccoglie dati tra il 1946 e il 2009 e mostra che la crescita è stata significativamente più bassa nei paesi il cui debito pubblico supera il 90% del PIL.

Ma come nasce questo errore che però non è stato riconosciuto dai suoi autori? Un gruppo di economisti ha replicato recentemente allo studio spiegando di essere giunti a conclusioni molto diverse da quelle di Reinhart e Rogoff. E per dimostrarlo hanno spiegato come cinque paesi quali Australia, Austria, Canada, Danimarca e Belgio abbiano superato la trappola usando nel loro pannello un metodo ritenuto discutibile e più originale del foglio di calcolo in Excel utilizzato come supporto per lo studio che ha comportato un errore nella formula di calcolo.

Sorpresa! Se i risultati di Reinhart e Rogoff portavano a un tasso di crescita del – 0,1 % per i paesi indebitati oltre il 90%, quegli stessi paesi per lo studio alternativo e senza l’errore di calcolo nella impostazione della formula facevano registrare la crescita al 2,2%.

E ora? Tutti i conti sono da rifare e probabilmente inizieremo a non dare più credito alle soglie di crescita, il che potrebbe aprire spiragli per quell’altra economia che si fonda sulla decrescita.

Via | Le Monde
Foto | Getty Images

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