Seguici su

Energia

Al Solarexpo 2013 il 90% degli italiani dice no al carbone e chiede la chiusura delle centrali

Resi noti i risultati del sondaggio del 9° Rapporto italiani e solare dove il 90% degli intervitstati da IPRmarketing dice no al carbone.

Il 90% degli italiani non vuole il carbone e anzi desidera la chiusura delle centrali a carbone e olio combustibile e auspicano energie pulite al 100%. Appena il 17% accetta l’energia nucleare. Insomma davvero impopolari il carbone e anche il petrolio e spiega Pecoraro Scanio:

Il fatto che il 90% degli italiani sia contro carbone e petrolio senza che vi siano state particolari campagne informative, tranne forse quelle portate avanti da Greenpeace, la dice lunga sulla percezione degli italiani rispetto alla necessità di avere energia pulita. L’opinione pubblica è estremamente contraria al carbone molto più di quanto non lo siano opinion leader e politici. Il Movimento 5 stelle e i SEL possono essere rappresentanze parlamentari delle forze delle energie rinnovabili.

Questi i risultati del sondaggio reso noto oggi durante la presentazione del 9°Rapporto gli italiani e il solare che si tiene a Solarexpo e organizzato dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde presieduta dall’ex ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scaniocon il sostegno di Yingli Green Energy Italia e di Sorgenia la cui diretta trovate qui: http://youtu.be/xv3WhnvCvCQ

Ma i risultati del sondaggio vanno ben oltre e rendono noto che l’88% degli intervistati ritiene giusta una carbon tax per le attività industriali che producono e emettono CO2. Peraltro nello stesso ambito è stato anche presentato il focus su “carbone, carbon tax e smart grids” e gli italiani che sono a favore delle rinnovabili sono l’85% mentre è l’89% a preferire il solare valutando questa forma di energia sicura e conveniente.

Gli italiani insistono anche per incentivi pro rinnovabili (l’85% degli intervistati) ma è in forte aumento (48% rispetto al 39% del precedente sondaggio) la percentuale di chi accetterebbe la sostituzione degli incentivi economici con quelli normativi ovvero con semplificazioni burocratiche e libertà di auto produrre e vendere energia in rete, nove italiani su dieci sarebbe ben contenti di avere un impianto fotovoltaico in condominio grazie a un incentivo pubblico.

Restano, invece sconosciute le “smart grids” al 77% degli intervistati che non ne ha mai sentito parlare e e soltanto il 7% conosce il significato. L’88% degli intevistati le valuta positivamente nel momento in cui gli viene spiegato il significato, ossia non solo il consumatore acquista e consuma energia ma diventa produttore singolo o in comunità e vende energia anche a altri. Alcuni però hanno manifestato dubbi circa la fattibilità in Italia.

Per Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro dell’Ambiente:

Emerge una grande determinazione, già in evidente aumento negli ultimi anni, nell’invocare una svolta energetica e ciò nonostante la forte campagna denigratoria contro il fotovoltaico. I dati su ciò che pensano gli italiani del carbone e la straordinaria propensione ad una concreta riconversione energetica, da attuare anche attraverso la graduale chiusura delle centrali a carbone e a olio combustibile più vecchie ed inquinanti, non possono restare inascoltate. Adesso più che mai, in un Parlamento caratterizzato da una forte presenza favorevole alla green economy, occorre promuovere questa svolta già intrapresa in tanti altri Paesi.

Ultime novità