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Elezioni Europee 2014: l’impegno della lista Tsipras per l’ambiente

Per “L’altra Europa” occorre una vera e propria conversione ecologica dell’economia, con obiettivi ambiziosi nel prossimo decennio per la riduzione della CO2 (-60%) e per la crescita delle rinnovabili (+45%).

La lista L’altra Europa con Tsipras è nota (1) soprattutto per la sua netta posizione contro la politica di austerità perseguita finora dall’UE e per le proposte per la tassazione delle rendite finanziarie e per la piena occupazione.

Quali sono le politiche ambientali? Si tratta di attuare una vera e propria conversione ecologica dell’economia nei settori fondamentali, un vero e proprio new deal ambientale che non si può ridurre ad un insieme di misure di carattere tecnico per addetti ai lavori.

Il primo settore preso in considerazione è significativamente l’agricoltura, che assorbe una buona parte dle bilancio UE. Si chiede di difendere le aree agricole dalla cementificazione (2), di non speculare sulle bioenergie,, di ripopolare le aree rurali, di riqualificare il territorio anche sotto l’aspetto idrogeologico e di contenere l’allevamento intensivo.

L’Altra Europa chiede una politica più decisa sulla riduzione delle emissioni di CO2, andando molto oltre i traguardi posti dall’Unione: si propone una riduzione del 60% delle emissioni entro il 2025, a fronte dell’attuale target più limitato (e peraltro non ancora ufficiale) di un meno 40% al 2030.

Come attuarlo? Attraverso un aumento delle energie rinnovabili del 45% (3) ed una riduzione dei consumi energetici del 40% (4).

Decisa e netta è l’ opposizione al ritorno del nucleare o alla diffusione del fracking.

Ugualmente importante è l’attenzione ad una politica per i beni ambientali comuni, in primo luogo  l’acqua.

(1) “Nota” forse è una parola grossa per una lista che non ha mai ottenuto l’attenzione dei media finché non ha deciso di usare altre tattiche.

(2) Su questo tema la lista Tsipras ha candidato nella circoscrizione nord-ovest Domenico Finiguerra che da oltre un decennio si impegna per fermare il consumo di territorio.

(3) Non è però specificato qual è l’anno di riferimento rispetto a cui considerare l’aumento delle fonti rinnovabili: i 2014? oppure il 1990, come per la CO2?

(4) L’ obiettivo purtroppo non è dettagliato nei diversi settori economici.

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