Rifiuti di Roma: dopo le proteste il decreto, un primo passo importante dopo 30 anni

Dopo la splendida manifestazione di sabato a Valle Galeria, Roma, per ribadire il “no” della cittadinanza alla discarica a Monti dell’Ortaccio, il “si” alla raccolta differenziata e per chiedere il ripristino della legalità con la morte di Malagrotta e l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti a Roma, la palla passa alle autorità competenti: il ministro Clini oggi ha già firmato il decreto per risolvere l’annosa questione dell’emergenza rifiuti della Capitale, che verrà pubblicato stasera in Gazzetta Ufficiale.

Il decreto cerca di affrontare il problema in modo pratico e nei prossimi 60 giorni, in virtù delle sanzioni comunitarie sul tema (Roma rischia una multa da mezzo milione di euro al giorno), innanzitutto focalizzando l’attenzione sugli impianti di Tmb (Trattamento Meccanico Biologico):

Nessun nuovo impianto ma sbocco delle autorizzazioni già avviate da troppo tempo: a Roma il Tmb funziona al 57%, va portato a regime

ha spiegato Corrado Clini.

Facendo un passo indietro a sabato mattina, alla manifestazione tenutasi nella Valle Galeria, interessanti sono state le dichiarazioni emerse a margine del corteo: il sindaco Gianni Alemanno, presentatosi in fascia tricolore e mascherina (va reso merito: piuttosto coraggiosamente, viste le contestazioni) ha ribadito il suo “no” al sito di Monti dell’Ortaccio come soluzione al problema.

Dentro Roma non c’è un sito idoneo. Lo dimostrano i fatti. Neppure i due commissari, Pecoraro e Sottile, hanno trovato un’alternativa valida: Corcolle e Pian dell’Olmo sono state bocciate. E a Monti dell’Ortaccio ci sono problemi ambientali e sociali, dopo trent’anni di Malagrotta. […] Ho chiesto a Sottile di individuare una strategia complessiva con un sito definitivo che potrebbe anche servire per il transitorio e ora, con i nuovi poteri, lo può fare: la scelta di Monti dell’Ortaccio, come dice lo stesso ministro, si può rivedere. Il sito per la discarica provvisoria va trovato fuori dal Comune di Roma mentre i termovalorizzatori di Gaia e quello di Colleferro devono essere portati a pieno regime, ed anche il progetto di Albano, che è anche il luogo su cui ormai si concentrano tutte le attenzioni di Cerroni, va portato avanti

ha dichiarato il sindaco, specificando che il Comune “garantisce” un aumento della differenziata del 10% ogni anno, cosa che tuttavia non trova riscontro con i dati reali: secondo l’Istat nel 2008 la percentuale era del 19,5%, nel 2011 è arrivata al 24,6% e, dato Ama, nel 2012 al 26%. Il sindaco Alemanno, riferendosi alle recenti polemiche sull’avvio della raccolta differenziata (con metodo puntuale, non porta a porta) nel IV Municipio di Roma, ha spiegato:

Col IV Municipio siamo al 30% giornaliero. Come media annuale, nel 2012, siamo sopra il 26%, ma la Capitale differenzia molti più rifiuti di Milano e Torino.

Da milanese residente, e da romano domiciliato, posso dire con certezza che non è così (almeno su Milano che, a fine anno, ha raggiunto il suo obiettivo del 38% di differenziata); tuttavia per evitare polemiche demagogiche e personalistiche con il sindaco Alemanno, daremo notizia dell’ultima curiosa protesta di Legambiente.

L’associazione ambientalista ha fatto trovare nella calza della Befana del sindaco

un libro fotografico sul disastro della raccolta dei rifiuti nel Municipio IV, centinaia di cassonetti stracolmi e circondati dai rifiuti dei cittadini che non sanno dove buttare la loro spazzatura, anche se ben differenziata

nonostante il sindaco in persona nei giorni scorsi avesse tentato di far rientrare le polemiche con un sopralluogo sul posto; Legambiente spiega che

Alemanno, che si mette in testa al corteo a Malagrotta, farebbe bene a indignarsi per lo schifo del nuovo modello di raccolta dei rifiuti voluto dalla sua Azienda e dal suo Comune, piuttosto che bollare come sabotaggio il lavoro dei comitati e delle associazioni, che hanno solo l’interesse a far crescere la differenziata per battere discarica e inceneritori

Il decreto di Clini cercherà di mettere una pezza anche sul tema differenziata, che si vorrebbe più “spinta” in tutti i quartieri di Roma, oltre che richiedere collaborazione dei comuni del Lazio per trattare nei loro impianti i rifiuti eccedenti la capacità della provincia di Roma (che arranca a causa dei Tmb di Ama in via Salaria a rischio chiusura e a Rocca Cencia quasi inattivo, e con i due Tmb di Malagrotta fermi al palo); entro metà gennaio Sottile dovrà stabilire quali impianti non lavorano a regime e, entro il 25 gennaio, diffidare i gestori degli impianti non a regime a sfruttarne al massimo le potenzialità; qualora il gestore non ottemperasse allora il “supercommissario” Sottile potrà commissariare gli impianti, intervenendo con poteri sostitutivi, affinchè entro il 30 gennaio tali impianti siano pienamente operativi.

Dal 15 febbraio invece si dovrà avviare celermente il lavoro burocratico per le autorizzazioni sui nuovi impianti di Tmb e compostaggio, che saranno autorizzati solo se conformi alle necessità ed alle normative, oppure definitivamente respinti.

Il decreto è un passo importante: per 30 anni infinite deroghe alle normative italiane e comunitarie sul trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti hanno garantito un “tirare avanti” alle amministrazioni (di ogni colore) senza risolvere il problema ma procrastinando l’agonia di 25mila cittadini romani; certamente la scelta di Clini di nominare “supercommissario” lo stesso Goffredo Sottile può far storcere il naso, vista l’insistenza dello stesso sul sito di Monti dell’Ortaccio (autorizzato pochi giorni fa), ma fattivamente è una prima pietra importante che va in una direzione “innovativa” per la Capitale.

Non basta evitare i rifiuti in strada: occorre oggi avviare un ciclo serio, puntuale e porta a porta, occorre avviare le bonifiche su un territorio straziato dai veleni di Malagrotta (e non solo) dando garanzie ai cittadini: va dato atto al ministro Clini che questo è un primo passo verso la credibilità.

Foto | Omniroma

A.S.

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