«Don’t be evil» è il motto di Google, cioè “non essere malvagio”; ma in questi giorni molti americani sono adirati, stupiti o imbarazzati dopo aver scoperto che l’azienda di Mountain View nei prossimi giorni ospiterà un pranzo di finanziamento (vedi anche la videata in fondo al post) per il senatore repubblicano dell’Oklahoma Jim Inhofe, considerato il peggior negazionista dei cambiamenti climatici esistente al mondo, uno che afferma che la CO2 non causerà disastri, ma anzi sarà benefica per l’economia.
Pochi giorni prima, il Washington Post ha rivelato che Google è stata la principale finanziatrice del think tank conservatore e antiscientifico Competitive Enterprise Institute, con una donazione di 50000 $.
Cosa sta succedendo? Negli ultimi anni, Google è stata in prima linea contro il global warming, investendo sia nella riduzione delle emissioni, sia nel miglioramento della comunicazione relativa ai cambiamenti climatici.
Il supporto a Inhofe e al CEI è chiaramente un gravissimo errore. Per questo circola on line una petizione diretta a Larry Page con la richiesta di cancellare l’incontro con Inhofe e di impegnarsi a non finanziare più i negazionisti.
Il logo della campagna è rappresentato in alto e giocando con il motto di Google, chiede di “non finanziare il male”.
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