Terra dei fuochi e rifiuti in Campania, il question time del ministro Andrea Orlando

Nel corso del question time di oggi alla Camera dei Deputati, dedicato alla gravissima situazione ambientale e sanitaria della Terra dei Fuochi campana, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha risposto ad un’interrogazione presentata dal deputato Nello Formisano, Centro Democratico, confermando ed illustrando in parte i prossimi scenari per combattere la situazione di totale illegalità e di altissimo rischio sanitario in cui verte la Campania.

La ragione di questa interrogazione era stata spiegata a suo tempo dallo stesso Formisano:

“Non si tratta di una questione locale – spiega – perche’ i rifiuti bruciati e sepolti nella ‘Terra dei fuochi’ provengono da industrie dislocate in tutta Italia, industrie che preferiscono collaborare con la camorra piuttosto che con chi lavora onestamente, e perche’ la salvaguardia dell’ambiente e’ un tema di vitale importanza per la stessa coesione nazionale.”

Dall’inizio del 2013 sono oltre 800 i roghi sviluppatisi nei martoriati territori campani, che attendono a breve l’emanazione dei bandi per le bonifiche: nuovi soldi in arrivo, su cui lo Stato dovrà monitorare ogni spostamento per evitare di incorrere in errori già commessi, spesso anche consapevolmente, in passato.

“Appena insediato ho subito visitato l’area, in particolare il territorio di alcuni comuni della provincia di Caserta commissariati per infiltrazione della criminalità organizzata, dove il problema della gestione illecita dei rifiuti presenta precise criticità.”

In questo senso il ministro Orlando ha comunicato di aver istituito una vera e propria task-force interistituzionale, nel tentativo di trovare un incipit dal quale far partire una reale rivoluzione ambientale e sanitaria per la Terra dei Fuochi, confermando lo stanziamento di fondi ai Comuni interessati per affrontare seriamente questo drammatico problema.

Il ministro ha confermato la sua intenzione a bloccare l’arrivo in Campania dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti speciali provenienti da regioni terze, un’emendamento all’ormai famoso Decreto del Fare accolto con favore da una larghissima maggioranza.

Certamente non una soluzione al problema, ben complesso, ma certamente un inizio, un primo passo che si sarebbe dovuto e potuto fare circa una decina di anni fa, se non di più: l’inasprimento delle sanzioni sui reati ambientali (l’Italia è, in materia, il vero e proprio fanalino di coda europeo con un reato ogni 43 minuti) è in questo senso un’elemento fondamentale.

Orlando ha comunicato di aver istituito una commissione di magistrati ad hoc, che dovranno redigere nuovi delitti e nuove pene in materia di ambiente; ha inoltre spiegato come verrà emanato l’ordinanza di prelevare tutti i pneumatici dalle discariche (abusive e non) della Campania:

“Appare urgente una modifica della legislazione in campo ambientale, soprattutto in ordine alle forme di sanzione dei reati che interessano quell’area. […] Credo che il contrasto a roghi tossici e discariche possa essere affrontato anche con uno strumentario penale più efficace, per questo ho istituito un pool di magistrati che sta già operando in tal senso in una commissione costituita presso il Ministero dell’Ambiente.”

I pneumatici sono il principale combustibile nella Terra dei Fuochi: rapidi nel prendere fuoco, garantiscono una fiamma quasi eterna, lenta, che divora la materia e produce diossina. Dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (Ce) alcuni magistrati che si occupano dei roghi tossici sottolineano da tempo come ultimamente si utilizzino anche altri combustibili, come i frigoriferi, che rilasciano nei terreni metalli pesanti.

Un dramma la cui soluzione non più rinviabile, sulla quale Ecoblog terrà altissima la propria attenzione.

A.S.

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