
Scade oggi il termine per far tornare l’Isola di Budelli allo Stato e il Parco della Maddalena ha esercitato il suo diritto di prelazione depositando gli atti presso il tribunale di Tempio Pausania. La copertura economica per gestire l’intera operazione di rientro e pari a 3 milioni di euro circa è stata finanziata attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità approvato a fine dicembre al Senato. Giuseppe Bonanno presidente del Parco ha detto:
Un particolare ringraziamento va ai quasi 85 mila sottoscrittori della raccolta firme lanciata sulla piattaforma Change.org dalla Fondazione Univerde, con in prima linea l’ex Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecorario Scanio, che si è attivato immediatamente per questa battaglia di civiltà e di principio. Un doveroso ringraziamento, inoltre, ai due primi firmatari dell’emendamento, i Senatori Loredana De Petris e Luciano Uras, e a tutta la Commissione Bilancio del Senato, che all’unanimità, e quindi in modo assolutamente trasversale, ha raccolto le istanze e le sollecitazioni provenienti da un’opinione pubblica fortemente motivata e interessata alla risoluzione della vicenda Budelli.
In effetti l’ex ministro Pecorario Scanio si è battuto come un leone attraverso la piattaforma per le petizioni on line Change.org e il suo appello è stato accolto da circa 100 mila sottoscrittori:
Questo è un successo per l’ambiente ma anche per la dignità nazionale di un’Italia che deve puntare sulle proprie eccellenze anche naturali .Ora mi aspetto che si superino le polemiche e si lavori ,con grande collaborazione istituzionale e civile ,a sostenere il Parco Nazionale negli ulteriori adempimenti e nella migliore tutela e valorizzazione di questa isola unica. Spero inoltre che questa sia un’occasione per richiamare l’attenzione sull’arcipelago della Maddalena che è stato truffato con gli scandali del mancato G8 e necessità di risorse adeguate per le bonifiche e un rilancio turistico sostenibile non certo ,come si teme proprio in questi giorni di vedersi destinate le armi chimiche siriane da smaltire dopo i decenni di servitù militari.
Ma La Maddalena però non sembra trovare pace poiché recenti voci sembrano insistere sulla possibilità che il Ministero della Difesa usi i bunker dell’Isola Santo Stefano per tenere in deposito 700 tonnellate di armi chimiche siriane per almeno duesettimane. In pratica l’Italia si presterebbe a far effettuare il passaggio di 150 container contenenti armi chimiche siriane dalla nave militare che attualmente le trasporta e partita da Cirpo alla volta dell’Italia, alla “Cape Ray” cargo militare Usa che sarà nel Mediterraneo tra almeno due settimane e che porterà le armi in alto mare per distruggerle.
Il Presidente del Parco Giuseppe Bonanno si è affrettato a scrivere sia al ministro della Difesa sia al ministro degli Esteri lo scorso 31 dicembre per avere chiarimenti, ma nessuna risposta è stata ancora consegnata.
Foto | Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena su Facebook