
CABAZON, CA - MARCH 24: A roadside attraction dinosaur seems to linger near a Shell gas station where the price of the fossil fuel remains at near-record high levels on March 24, 2004 in Cabazon, California, west of Palm Springs. The Federal Trade Commission (FTC) has opened an informal investigation into soaring retail gasoline prices in California that remain well above $2 a gallon months before the beginning of the summer driving season. Average prices reportedly could top $3 a gallon this summer. (Photo by David McNew/Getty Images)
L’Italia, con oltre mille impianti, è il Paese europeo con il maggior numero di distributori di metano, un primato continentale che testimonia il crescente successo della automobili a metano che sono attualmente 750mila.
Lo storico traguardo dei 1000 distributori è stato tagliato negli scorsi giorni con l’apertura degli impianti di Udine e di Misilmeri (Pa). In diciassette anni, dal 1997, il parco circolante a metano in Italia è triplicato passando da 260mila a 750mila unità. Attualmente le auto a metano rappresentano il 7% del mercato.
Il primato continentale non deve trarre in inganno poiché la distribuzione degli impianti resta a tutt’oggi molto disomogenea: se l’Emilia Romagna con 176 distributori, la Lombardia con 143 e il Veneto con 128 guidano fra le regioni, il fanalino di coda è la Sardegna dove non è presente nemmeno un impianto a metano.
Fra le province, la più attrezzata è quella di Torino con 35 distributori, inseguita da Bologna, Ancona e Brescia con 31. Fra le province che non dispongono attualmente di impianti di distribuzione per il propellente a metano, oltre alle province sarde, ci sono quelle di Gorizia, Trieste, Imperia, Isernia, Vibo Valentia ed Enna.
Un’ulteriore implementazione della rete dovrebbe venire dal biometano, prodotto dalla digestione anaerobica di residui e sottoprodotti di origine animale e vegetale.
Il metano resta uno dei sistemi di alimentazione più economici e green a disposizione delle autovetture. I vantaggi sono numerosi da un – 70% di consumi, da un – 52% di emissioni allo scarico, da un – 92% per quanto riguarda gli ossidi di azoto a un – 96% a un – 92% per gli idrocarburi. Numeri che confermano come i vantaggi per le tasche e per l’ambiente siano una cosa sola.
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