Il possibile collasso della civiltà secondo uno studio della NASA: effetto di sovraconsumo e disuguaglianza

Sta facendo abbastanza discutere uno studio delle università del Maryland e del Minnesota finanziato dalla NASA che ha lo scopo di creare un modello (1) che possa prevedere il collasso della nostra società per il sovrasfruttamento delle risorse naturali.

Questo lavoro non ha naturalmente il livello di sofisticazione e di complessità svolto dal gruppo del MIT a proposito dei limiti dello sviluppo, ma contiene un elemento interessante ed inedito: per la prima volta indaga sul ruolo della disuguaglianza sociale nell’eventuale collasso della civiltà.

Il modello mostra che il collasso è tanto più probabile, quanto è maggiore lo sfruttamento naturale e la stratificazione in classi sociali.

I grafici qui sotto mostrano due possibili scenari di raggiungimento dell’equilibrio, quando il fattore di disuguaglianza è pari solo a 10,  oppure di collasso nel caso di una società fortemente disuguale in cui le elite consumano 100 volte il consumo della gente comune (il loro numero effettivo è quindi moltiplicato per cento) (2).

Le conclusioni dell’articolo sono chiare ed inequivocabili e dovrebbero rappresentare la base di ogni politica sensata di governo:

Il risultato dei nostri esperimenti indica che una sola tra queste due caratteristiche, il sovrasfruttamento delle risorse e una forte stratificazione economica, possono portare indipendentemente al collasso.

Data una certa stratificazione economica, il collasso è difficile da evitare e richiede cambiamenti politici di grande rilievo, tra cui una siginificativa riduzione delle disuguaglianza e della crescita della popolazione.

Anche in assenza di stratificazione economica, il collasso può comunque avvenire se i consumi pro capite sono troppo alti.

Il collasso può tuttavia essere ridotto e la popolazione può raggiugnere un valroe di equilibrio se il consumo pro capite delle risorse è ridotto a un livello sostenibile e se le risorse sono distribuite in modo ragionevolmente equo.

Per la prima volta il tema della giustizia sociale fa il suo ingresso nei modelli sulla capacità di carico dell’ecosistema, e questo è molto importante. Come affermato dai ricercatori, non ci possiamo però illudere che uguaglianza significhi di per sè sostenibilità.

(1) Il modello matematico è naturalmente una descrizione semplificata delle realtà, che prende in considerazione quattro variabili: popolazione comune, popolazione delle elitè (i ricchi), le risorse naturali e la ricchezza della società. L’evoluzione di queste quattro variabili è descritta da equazioni che prendono ispirazione dal modello predatore-preda di Lotka-Volterra.

(2) Non è possibile qui approfondire gli aspetti di questo modello che andrebbe studiato per poter essere presentato nel modo più efficace. Mi piacerebbe farlo, se riuscissi a trovare il tempo.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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