Categories: Biciclette

Wilier Strada: una bicicletta per tutte le stagioni

Wilier Triestina è uno dei marchi storici del made in Italy, un’azienda che ha fatto della cura del proprio prodotto un marchio distintivo. Il modo di andare in bicicletta sta cambiando e l’azienda giuliana ha intercettato con intelligenza il cambiamento realizzando una bicicletta duttile, scattante e rilassante al tempo stesso, un mezzo adatto sia per il pendolarismo cittadino, sia per le randonnée a lunga gittata.

La bici in questione si chiama Strada ed è caratterizzata da un look vintage capace di “sposare” le ultime novità nel campo della componentistica. L’autunno è, tradizionalmente, la stagione nella quale si pensa al cambio di bicicletta e Wilier ha pensato che questa fosse la stagione più propizia per lanciare questo piccolo gioiellino a un prezzo tutto sommato abbordabile vista la duttilità del prodotto.

Strada è una road bike adatta a chi desidera un mezzo sicuro per muoversi agilmente nelle vie cittadine e non lascia indifferenti grazie a un design elegante e a un rosso carico di “grinta”. Come dicevamo questo poliedrico modello firmato Wilier si adegua perfettamente al bike commuter e ai suoi brevi spostamenti cittadini, ma anche al randonneur che ama pedalare per molte ore. Una molteplicità d’usi resa possibile grazie al telaio in acciaio, leggero, resistente e confortevole, abbinato a scorrevoli coperture da 28mm.

Strada può essere equipaggiata con parafanghi e portapacchi, così da adattarsi davvero ad ogni esigenza, anche a quelle dei cicloescursionisti che si avventurano in randonnée di più giorni e che hanno l’esigenza di trasportare un bagaglio con sè.

E vista la qualità del telaio, l’accuratezza delle finiture e dei dettagli, il prezzo base di 678 euro, con cambio Shimano Claris e ruote Maddux, rappresenta un ottimo compromesso fra qualità e prezzo.

Via | Comunicato stampa

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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