
NEW YORK, NY - FEBRUARY 02: Staten Island Chuck, a groundhog who, according to tradition, looks for his shadow to predict whether or not the region will experience six more weeks of winter or the coming of spring, looks on at the Staten Island Zoo on February 2, 2015 in the Staten Island borough of New York City. The annual event caused controversy last year after Mayor de Blasio was handed the groundhog and dropped him and the animal died days later. This year the Mayor did not touch the animal and the groundhog did not see his shadow, signalling the coming of spring. (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
Il 2 febbraio fin dalla fine dell’800 in America e in Canada è il Groundhog Day, il Giorno della marmotta. Viene dunque osservata una tradizione che consiste nel cercare di capire, attraverso il comportamento di una marmotta, quanto ancora durerà l’inverno.
Questa tradizione ha le sue più antiche origini a Punxsutawney, in Pennsylvania, dove è ambientato anche il famosissimo film con Bill Murray che tra l’altro, visto il successo della pellicola, è stato insignito del titolo onorario di Gran cerimoniere del Giorno della marmotta insieme con il regista harold Ramis. Proprio a Punxsutawney ogni anno la marmotta Phil viene interpellata e quest’anno ha detto di aver visto la sua ombra e dunque si prospettano altre sei settimane d’inverno.
Per chi non avesse molta confidenza con questa tradizione, la previsione, come detto, dipende dal comportamento della marmotta e cioè il 2 febbraio, il giorno della Festa della Luce o delle candele (la Candelora per i cattolici), si osserva la marmotta (della razza americana Marmota monax) quando esce dalla sua tana, un tronco cavo che si chiama Gobbler’s knob. Se la marmotta vede la sua ombra, si spaventa e torna nella tana, allora l’inverno sarà ancora lungo altre sei settimane, se invece l’ombra non c’è, la primavera arriverà presto. Che la marmotta veda o no la sua ombra dipende dalle condizioni meteorologiche, infatti, generalmente, nel nordamerica, dove c’è questa tradizione, se il cielo d’inverno è limpido e dunque la marmotta vede la sua ombra, le temperature sono molto basse e l’inverno dura di più, se invece è nuvoloso (perciò la marmotta non vede l’ombra) è probabile che duri di meno.
La marmotta Phil quest’anno ha visto la sua ombra e nel sito ufficiale si legge che, svegliata questa mattina alle 7:28 locali, è spuntata fuori dalla tana (mettendoci un po’ più del solito) e ha detto di aver visto la sua ombra. Chiaramente la marmotta non parla, ma gli abitanti di Punxsutawney sanno tradurre dal “marmottese” (Groundhogese). Phil suggerisce anche l’hashtag da usare su Twitter: #sixmoreweeksofwinter.
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Ma allo zoo di Staten Island, la marmotta Chuck è di parere completamente opposto perché non ha visto la sua ombra e dunque ritiene che la primavera stia per arrivare. L’anno scorso tra l’altro ci furono alcune polemiche per il sindaco Bill De Blasio toccò la marmotta che qualche giorno dopo morì. Quest’anno è stato ben attento a non toccarla di nuovo…
Insomma le marmotte si contraddicono oppure, semplicemente, a Staten Island la primavera arriverà prima che in Pennsylvania.
Nella fotogallery potete vedere la home page del sito ufficiale del Giorno della marmotta di Punxsutawney e le foto della marmotta Chuck dello Staten Island Zoo. Nel video in alto invece potete vedere la spaventosissima marmotta Phil e i suoi “traduttori”.