
Employees of the DDCSPP (Departmental Directorate of Social Cohesion and Protection of Populations) conduct a verification of the origine of the meat in a supermarket in Besançon, eastern France, on March 1, 2013. An Europe-wide food fraud scandal over horsemeat sold as beef emerged in mid-January when Irish authorities found traces of horse in beefburgers made by firms in Ireland and Britain and sold in supermarket chains including Tesco and Aldi. The scandal intensified earlier this month when Comigel -- a French frozen meal maker which bought 500 tonnes of mislabelled horsemeat from Spanghero -- alerted Findus to the presence of horsemeat in the meals it had made for the food giant and which were on sale in Britain. AFP PHOTO / SEBASTIEN BOZON (Photo credit should read SEBASTIEN BOZON/AFP/Getty Images)
In Italia, l’eterogeneità e l’alta qualità della produzione enogastronomica hanno fatto sì che maturasse, sin dagli anni Sessanta, un articolato e capillare sistema di controlli sul cibo che fa del nostro Paese un vero e proprio modello in termini di lotta alla contraffazione. Lo dimostra il convegno internazionale organizzato a Expo 2015 dal Ministero della Salute, da quello delle Politiche agricole e dall’Arma dei carabinieri, rappresentata dal comandante generale Tullio Del Sette. Proprio quest’ultimo spiega come sia aumentata, a livello globale, l’attenzione verso questo tipo di problematiche:
Sicuramente è un fenomeno in crescita di attenzione perché non è più attenzionato da alcuni Paesi come l’Italia, ma via via da un numero sempre maggiore di Paesi. Insieme ai Nas il sistema italiano prevede anche altre forze di polizia, altre specialità, che svolgono un lavoro molto importante in totale sinergia con questo modello di coordinamento che è il più sviluppato che si conosca.
Molte delle frodi alimentari superano i confini nazionali, anzi sono tanto più efficaci quanto è maggiore la scarsa conoscenza del prodotto originale, ecco perché, per Giuseppe Ruocco, direttore generale della divisione per l’igiene e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute, è giunto il momento di pensare a una rete mondiale contro le frodi alimentari. Il modello operativo prevede la collaborazione fra tre tipologie di professionisti: 1) i veterinari, 2) i medici, 3) gli ispettori che si occupano della salute dei prodotti e della sicurezza alimentare nelle stesse strutture.
All’incontro è intervenuto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha sottolineato come la leadership italiana sia favorita dalle “politiche di salute pubbliche che hanno permesso un’efficace azione di prevenzione”.
Via | Askanews