
Bonus, così risparmi fino a 1.000 euro all’anno sulle tasse - ecoblog.it
Le nuove misure fiscali introdotte dalla legge di bilancio 2025 portano bonus e detrazioni per i lavoratori della scuola. Ecco come funzionano, chi ne ha diritto e cosa fare su NoIPA.
Nel mese di maggio, durante un’edizione recente di Question Time, Marco Santini, vicepresidente dell’area Nord dell’ANQUAP, ha illustrato le implicazioni della legge di bilancio 2025 per il personale scolastico. Il focus è stato posto sul taglio del cuneo fiscale, sugli importi del bonus in busta paga e su come queste modifiche interesseranno il settore dell’istruzione pubblica. Le informazioni sono fondamentali per i dipendenti, che si trovano di fronte a cambiamenti destinati a incidere sulla gestione del reddito annuale e sulla pianificazione delle spese future.
Fasce di reddito coinvolte e soglie per accedere al bonus
La nuova legge introduce una serie di detrazioni mirate in base al reddito annuo dichiarato. Per chi guadagna fino a 8.500 euro, è previsto un bonus del 7,1% sul reddito lordo, mentre tra 8.501 e 15.000 euro la percentuale scende al 5,3%. Nella fascia 15.001-20.000 euro, il beneficio fiscale si attesta sul 4,8%. In aggiunta, per i redditi oltre i 20.000 euro, ma non superiori a 32.000 euro, è prevista una detrazione fissa di 1.000 euro, mentre per la fascia 32.001-40.000 euro la detrazione decresce gradualmente in funzione dell’aumento del reddito.
Santini ha sottolineato come il provvedimento sia pensato per i collaboratori scolastici e il personale con stipendi più bassi. I docenti a tempo pieno, nella maggior parte dei casi, superano le soglie previste e potrebbero risultare esclusi dalle nuove agevolazioni. Tuttavia, per chi rientra nei parametri, si tratta di un’occasione concreta per aumentare il potere d’acquisto, in un periodo in cui l’inflazione e il costo della vita incidono con forza sulle spese quotidiane.

I benefici saranno retroattivi: l’applicazione parte da giugno 2025, ma include anche gli arretrati da gennaio a maggio. Questo significa che già nella busta paga estiva i dipendenti interessati riceveranno un incremento significativo. Proprio per questo, è necessario valutare attentamente la propria posizione reddituale complessiva: chi è a rischio di superare le soglie, ad esempio per compensi extra provenienti da incarichi nazionali, potrebbe dover rinunciare al bonus per evitare spiacevoli conguagli nel 2026.
Modalità di adesione o rinuncia tramite NoIPA
La gestione dei benefici fiscali sarà affidata al portale NoIPA, lo strumento online usato dalla pubblica amministrazione per la gestione degli stipendi. I lavoratori che non desiderano ricevere il bonus dovranno accedere con SPID e codice OTP, entrare nella sezione “servizi”, quindi selezionare il menu “stipendiali” e formalizzare la rinuncia entro il 25 maggio. Solo rispettando questa scadenza sarà possibile bloccare anche l’accredito degli arretrati.
Chi dovesse accorgersi di aver commesso un errore o chi vedrà modificarsi la propria condizione reddituale nel corso dell’anno, avrà comunque la possibilità di ripristinare i benefici. Il sistema consente di rientrare nelle agevolazioni anche in un secondo momento, offrendo un certo margine di flessibilità operativa. In ogni caso, consultare le tabelle stipendiali pubblicate con il CCNL 2019-2021 resta una pratica utile per orientarsi tra le soglie previste e capire se si rientra nei parametri.
La gestione autonoma tramite NoIPA è un passaggio cruciale. L’accesso sicuro con SPID garantisce una tracciabilità totale delle operazioni, che restano comunque reversibili. È bene precisare che il mancato intervento da parte dell’interessato equivale all’accettazione automatica del beneficio, con tutte le conseguenze fiscali del caso. La corretta informazione preventiva e la valutazione personale diventano quindi strumenti decisivi per evitare errori, conguagli e potenziali restituzioni.