Bonus giovani 2025, il grande ritorno per chi ha meno di 30 anni: ecco come ottenerlo e tutte le regole da sapere

Bonus Giovani , il grande ritorno per chi ha meno di 30 anni - ecoblog.it
Bonus under 35, guida completa: chi può usufruirne, a quali contratti si applica e cosa cambia per imprese e giovani.
Il bonus giovani under 35 è una misura confermata anche per il 2025 che punta a rafforzare l’occupazione giovanile stabile. Si tratta di un esonero contributivo rivolto ai datori di lavoro che assumono persone sotto i 35 anni con contratto a tempo indeterminato, sia full-time che part-time. L’agevolazione si applica anche ai rapporti trasformati da tempo determinato e ai contratti in somministrazione, con esclusioni precise per alcune tipologie di lavoro. Il beneficio è parte integrante della strategia di politiche attive per il lavoro prevista dal governo per contrastare la precarietà e incentivare l’inserimento stabile nel mercato.
Contratti inclusi: chi può accedere e in quali casi è riconosciuto il bonus
L’incentivo si applica alle assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori che, alla data della stipula, non hanno compiuto 35 anni. Rientrano tra i rapporti agevolabili anche le trasformazioni di contratti già in essere, purché da tempo determinato a tempo indeterminato. Il meccanismo permette così non solo l’inserimento, ma anche la stabilizzazione occupazionale.
Sono compresi anche i contratti part-time, senza limitazioni sull’orario settimanale. La condizione determinante è la durata a tempo indeterminato e la natura subordinata del rapporto. L’agevolazione si estende inoltre ai rapporti instaurati con società cooperative, purché avvengano nel rispetto della Legge n. 142/2001. In questo caso, il rapporto di lavoro subordinato può coesistere con un vincolo associativo, mantenendo comunque il diritto al beneficio.

La circolare INPS n. 90/2025 chiarisce che il bonus è applicabile anche nei casi di somministrazione a tempo indeterminato: se l’agenzia interinale stipula un contratto stabile con il lavoratore, l’incentivo è valido anche se la missione presso l’impresa utilizzatrice è a termine. Il vantaggio economico è riconosciuto all’azienda presso cui il lavoratore effettua la prestazione, a condizione che siano rispettati i requisiti richiesti.
Contratti esclusi e condizioni non ammesse all’agevolazione
Restano esclusi dalla misura alcuni rapporti che, per caratteristiche giuridiche o finalità, non rientrano nel perimetro degli incentivi. Non possono accedere al bonus i lavoratori domestici, quindi non è applicabile a colf, badanti o collaboratori familiari, anche se assunti a tempo indeterminato. Sono esclusi anche i dirigenti, per via della loro posizione contrattuale e retributiva fuori dallo schema ordinario della subordinazione.
Non rientrano tra i rapporti agevolabili nemmeno i contratti di apprendistato, poiché già coperti da forme contributive agevolate previste a parte. La stessa esclusione vale per i contratti intermittenti (detti anche “a chiamata”), anche se stipulati a tempo indeterminato: la loro discontinuità operativa li rende incompatibili con i requisiti richiesti.
Questa selettività mira a orientare il beneficio verso forme di occupazione più strutturate, dove il contratto rappresenta una prospettiva reale di stabilità. L’obiettivo centrale della misura è infatti duplice: ridurre il costo del lavoro per le imprese e garantire ai giovani un inserimento lavorativo duraturo, con prospettive concrete di crescita. Il bonus si inserisce in un contesto in cui la disoccupazione giovanile, pur in calo, resta una delle criticità principali del mercato del lavoro italiano.
Attraverso questi meccanismi, il bonus under 35 punta a rafforzare la componente strutturale dell’occupazione, favorendo un cambio di passo nelle scelte contrattuali delle aziende e offrendo ai giovani una prima occupazione solida, fondata su diritti e tutele.